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Daniele Ditta

Giornalista Palermo

Migranti, Primavera, Tram: l'alfabeto di Orlando, il sindaco "emerito" dalla A alla Z

Con l'insediamento a Palazzo delle Aquile di Roberto Lagalla, in programma domani, si chiude l'era orlandiana. Del politico che più di ogni altro ha finora incarnato Palermo resta un repertorio vastissimo che abbiamo provato a condensare in 21 parole chiave

E' stato il sindaco di Palermo per ventidue degli ultimi quarantadue anni. Sarebbe però riduttivo classificare Leoluca Orlando come il sindaco più longevo della città (cinque i suoi mandati da primo cittadino). Orlando è stato ed è molto di più. E' il politico che più di ogni altro ha finora incarnato Palermo: con i suoi pregi e i suoi difetti, con la sua anima nobile e popolare, con le sue bellezze e le sue contraddizioni. Ecco dunque un repertorio di parole chiave (non esaustivo, per carità) che ha contraddistinto l'immagine della città sotto la guida del sindaco "emerito". Ecco l'alfabeto di Orlando.

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A come antimafia - L'impegno antimafia è stata la cifra delle sue prime sindacature, a cavallo fra gli anni '80 e '90, quando i morti ammazzati insanguinavano la città e Cosa nostra faceva affari anche grazie alla politica. Leoluca Orlando ha senza dubbio avuto il merito di rompere con un passato fatto di collusioni tra la criminalità organizzata e le amministrazioni comunali, ma ha pure usato strumentalmente l'antimafia per avere visibilità e come strumento di potere per fini politici. Ancora oggi fa discutere l'articolo dal titolo "I professionisti dell'antimafia" che Leonardo Sciascia pubblicò nel 1987 sul Corriere della Sera, in cui lo scrittore di Racalmuto polemizzava tra gli altri anche con Orlando.

B come bare - Ai Rotoli ce ne sono circa 1.200 ancora insepolte. Le bare accatastate nei depositi sono una delle gravi emergenze che l'amministrazione Orlando lascia in "eredità" al neo sindaco Lagalla e alla nuova Giunta. Vani i tentativi, anche da parte dello stesso Orlando - che per più di un anno ha tenuto la delega ai servizi cimiteriali - di dare una degna sepoltura ai morti. Le soluzioni messe in campo dal Comune si sono rivelate solo dei palliativi. Il Comune non è stato in grado di progettare e realizzare un forno crematorio (quello vecchio è ancora guasto) né ha programmato la realizzazione di un nuovo cimitero.  

C come cultura - Con Orlando sindaco Palermo è stata capitale della cultura nel 2018 e ha ospitato Manifesta 12, la biennale nomade europea di arte e cultura contemporanea. La cultura è stata sempre al centro delle attività delle amministrazioni di Orlando. Con il Professore è stato riaperto il Teatro Massimo - il 12 maggio 1997, dopo 23 anni di chiusura - e sono nate iniziative ormai entrate nel patrimonio immateriale della città come "La scuola adotta un monumento" e "Palermo apre le porte" (ideate dalla compianta Alessandra Siragusa, assessore della Giunta Orlando). La cultura declinata al plurale è stata invece il leit motiv di Orlando negli ultimi dieci anni per sottolineare l'accoglienza dei migranti e la trasformazione di Palermo in città multiculturale. A detta del sindaco "emerito", Palermo è stata protagonista anche di un cambiamento culturale. Su quest'ultimo punto però i detrattori dissentono. 

D come Dc - La Democrazia cristiana è stata il primo partito di Orlando. La militanza inizia nel 1976 nella corrente morotea. Pupillo di De Mita e allievo di Piersanti Mattarella - quando viene eletto presidente della Regione nel '78, Orlando diventa il suo consulente giuridico - debutta in politica nel 1980. Dopo l'omicidio Mattarella, si candida al Consiglio comunale e viene eletto con 6 mila voti. Storiche le sue battaglie interne alla Dc, contro il sindaco mafioso Vito Ciancimino e l'onorevole Salvo Lima. Nel 1990 lascia la Dc e fonda La Rete. In seguito aderisce a Italia dei Valori, partito che lascia nel 2012 dopo la sua rielezione a sindaco. Successivamente fonda il Movimento 139 (ispirato ai valori della Costituzione), negli ultimi anni il passaggio al Pd. 

E come elezioni - Dal 1980 a oggi non se n'è persa una. L'esordio da consigliere comunale nel 1980. Per cinque volte è stato eletto sindaco, la prima nel 1985. Le altre quattro (1993, 1997, 2012, 2017) dopo l'entrata in vigore della legge sull'elezione diretta del sindaco. Orlando è stato anche deputato regionale (1991) e nazionale (1992), salvo poi dimettersi da parlamentare per incompatibilità con la carica di sindaco. Parlamentare europeo dal 1994 al 1999, nel 2001 si è candidato alla presidenza della Regione. Questa è stata l'elezione più amara: sconfitto da Totò Cuffaro. Nel 2007 un'altra debacle alle Comunali contro Diego Cammarata, finita con la denuncia di brogli. Solo nel 2014 il Tar confermerà le illegittimità in quelle elezioni che andavano rifatte, ma nel frattempo la consiliatura era già terminata e lui era stato rieletto sindaco. Dal 2008 al 2012 la parentesi da deputato con Italia dei Valori. 

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F come Furioso - Come nel poema cavalleresco di Ludovico Ariosto anche il sindaco Orlando (Leoluca) ha qualche volta perso il senno. Come non ricordare le sue proverbiali sfuriate. Su tutte il violentissimo scontro nel 1990 con Giovanni Falcone, durante una puntata in tv di Samarcanda, in cui il giudice ucciso due anni dopo a Capaci, venne accusato di tenere nei cassetti carte che avrebbero potuto far luce su delitti eccellenti svelando i rapporti tra Cosa nostra e politica. Decenni dopo Orlando ammise che "i toni furono esagerati" senza però rinnegare le sue convinzioni. Sul versante più strettamente politico restano negli annali le denunce di brogli e di inquinamento alle primarie del 2012, preludio alla sua ricandidatura. 

G come Giambrone - I fratelli Giambrone, Fabio e Francesco, sono stati una costante dell'epopea orlandiana. Fabio, vicesindaco uscente, è stato il braccio destro di Orlando per svariati anni e ancora oggi è considerato uno dei suoi fedelissimi. Il 12 giugno si è guadagnato l'elezione al Consiglio comunale nella lista del Pd (quinto degli eletti). Con il ritorno di Orlando a Palazzo delle Aquile, è stato nominato presidente della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto Falcone-Borsellino, nel luglio 2013. In precedenza è stato senatore della Repubblica con Italia dei Valori. Francesco invece è stato il sovrintendente del teatro Massimo per due stagioni: quella della riapertura e quella del "secondo Orlando". Ha lasciato l'incarico nell'autunno del 2021 per sostituire Carlo Fuortes al teatro dell'Opera di Roma.    

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H come Heidelberg - Orlando ha studiato e ha vissuto per alcuni anni a Heidelberg, in Germania, dove ha frequentato l'Università. Con Heidelberg e con la Germania in generale, Orlando ha stretto un legame fortissimo, che affonda le radici nella sua esperienza di studente prima e di sindaco poi. La scorsa estate è stato insignito della più alta onorificenza tedesca: il titolo di commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica federale.

I come internazionale - Nel bene e nel male, Orlando ha fatto di Palermo una città internazionale. Lo era anche prima delle sue sindacature, però è innegabile che l'immagine della città non sia più associata esclusivamente al fenomeno mafioso. Un cambiamento dovuto alla sua opera instancabile di comunicatore, che nell'ultimo decennio si è conquistato la ribalta della cronaca sull'accoglienza dei migranti. La dimensione internazionale di Palermo è anche quella di un sindaco protagonista di una lunga serie di viaggi all'estero, di una città che ha ospitato il Dalai Lama (nel 1996 e nel 2017), Hillary Clinton (nel 1999) e che il 15 novembre del 2000 ha fatto da cornice alla firma della Convenzione delle Nazioni Unite (Onu) contro la criminalità organizzata transnazionale. 

L come Lsu - I Lavoratori socialmente utili sono l'emblema di una lunga stagione di precariato all'interno del Comune, non ancora del tutto conclusa. Nel 1995 la Giunta Orlando ha pubblicato il primo bando che consente l'affidamento di servizi a cooperative formate da disoccupati. Da quel momento in poi è stato un crescendo: da poche centinaia di soggetti svantaggiati si è formato un bacino di migliaia di precari, alimentato anche negli anni successivi (quelli di Diego Cammarata sindaco) da una politica clientelare che ha ingolfato la macchina amministrativa di personale poco qualificato. Il posto al Comune, in una città col tasso di disoccupazione fra i più alti d'Italia, è diventato così una sorta di ammortizzatore sociale e Orlando il "papà dei precari". Gli Lsu sono a carico del bilancio dello Stato, che ha stanziato anche le somme per la loro stabilizzazione e ogni anno versa al Comune 55 milioni. Una novantina circa gli Lsu ancora da stabilizzare.

M come migranti - Se a cavallo fra gli anni '80 e '90 l'antimafia è stata il marchio di fabbrica di Orlando, negli anni Duemila il tema dei migranti occupa un posto di rilievo nell'agenda politica del sindaco, che propone Palermo al mondo come capitale dell'accoglienza. Una scelta politica ben precisa che considera la mobilità delle persone (a prescindere dal Paese d'origine) un diritto umano inalienabile e punta a connettere i diritti di cittadinanza alla residenza. Diritti sanciti nella Carta di Palermo sulla mobilità umana internazionale, che prevede l'abolizione del permesso di soggiorno. Di fronte alle tragedie dei migranti che muoiono nel Mediterraneo, Palermo apre i porti e Orlando arriva allo scontro con l'allora ministro dell'Interno, il leghista Salvini, sui decreti sicurezza. Il tema, che investe la vita di migliaia di persone, diventa politico. E la battaglia per i diritti una linea sottile che corre sul filo della strumentalizzazione. 

N come narratore - Nell'era dello storytelling, Orlando affina le sue capacità di narratore. L'oratoria politica viene così orientata su un'immagine della città che non sempre è quella reale. Il cambiamento culturale, tanto sbandierato durante le ultime sindacature, pur non essendo sempre tangibile, finisce per diventare una costante dei discorsi del sindaco e di una Palermo che vive perlopiù nella propaganda politica.

O come O'Dell - Al cimitero monumentale di Santa Maria di Gesù è sepolto Joseph O'Dell, condannato a morte negli Usa al termine di un processo molto discusso e controverso. O'Dell, che non riuscì a evitare l'iniezione letale malgrado una mobilitazione internazionale (con appelli anche da parte di Papa Giovanni Paolo II e madre Teresa di Calcutta), prima di morire aveva espresso - in accordo con la moglie - la volontà di essere sepolto a Palermo. Correva l'anno 1997 e Leoluca Orlando era il sindaco della città, che conferì a O'Dell la cittadinanza onoraria "come simbolo della lotta alla pena di morte".

P come Primavera - Orlando viene ricordato come il sindaco della Primavera di Palermo, periodo che caratterizza la rivolta civile della città nei confronti della mafia. Un periodo storico, politico e culturale in cui nascono associazioni, comitati cittadini ed iniziative mirate a diffondere la cultura della legalità in contrapposizione a quella mafiosa. Da leader politico, Orlando dà vita all'esperienza delle "Giunte anomale", governando la città con una maggioranza costituita dalla Dc, da partiti e movimenti di sinistra (Pci incluso), sia laici sia di area cattolica e ambientalista. Le idee di Orlando erano ispirate da padre Bartolomeo Sorge, gesuita che dirigeva l'istituto di formazione politica Pedro Arrupe. Anche un altro gesuita, padre Ennio Pintacuda, fu tra i promotori della Primavera di Palermo e contribuì alla creazione della Rete, il partito politico fondato da Orlando dopo l'addio alla Dc.

Q come quartieri - Il 23 luglio 1980 l'avvocato Nello Martellucci diventa sindaco di Palermo e nella sua Giunta entra anche il neo consigliere Leoluca Orlando (eletto per la prima volta al Comune), al quale viene assegnata la delega al Decentramento. E' da assessore che il Professore stabilisce il primo vero contatto con i quartieri. Un rapporto vivo con la città, quella dall'anima più popolare, che lo porterà negli anni a raccogliere il consenso non solo nei quartieri del centro ma anche nei quartieri più periferici. Quartieri che, è l'accusa proveniente da più parti, che nella sua ultima stagione da sindaco avrebbe "dimenticato", concentrando la maggior parte dei provvedimenti della Giunta nel centro della città.

R come rifiuti - La raccolta dell'immondizia è una delle emergenze che affliggono Palermo. La gestione del ciclo dei rifiuti nelle ultime due sindacature Orlando si è rivelata un flop: dopo il fallimento di Amia e la nascita della Rap, non c'è stato il tanto annunciato cambio di passo. La differenziata è rimasta inchiodata sotto il 20 per cento e la discarica di Bellolampo è arrivata a saturazione. I "viaggi" dell'immondizia nelle discariche del Catanese hanno messo a dura prova la tenuta economica-finanziaria della Rap. Su Bellolampo Orlando ha più volte puntato il dito contro la Regione, rea di aver ritardato l'avvio dei lavori per la realizzazione della settima vasca (in atto c'è una causa in Tribunale), ma la sua amministrazione deve fare il mea culpa per non aver saputo imprimere una svolta in un settore cruciale come l'igiene ambientale. Tardiva l'apertura dei Centri comunali di raccolta.

S come sfiducia - Da sindaco in carica, nell'ultimo mandato Orlando ha resistito anche al tentativo di sfiducia da parte di Sala delle Lapidi. Nella seduta-fiume del 14 settembre 2020, il Consiglio comunale ha respinto la mozione di sfiducia al sindaco con 20 voti contrari e 19 favorevoli (39 i presenti) ed ha consentito al primo cittadino di restare alla guida del governo della città fino al termine della sindacatura.

T come tram - Inaugurate in pompa magna il 30 dicembre 2015 le quattro linee di tram esistenti in città sono state sempre "benedette" da Orlando, che nel prosieguo del suo mandato ha gettato le basi per l'ampliamento della rete cittadina, nonostante i problemi di gestione economica ricaduti sulle spalle dell'Amat. Sulle nuove linee del tram, già progettate e in parte finanziate, si è consumato un vero e proprio scontro politico che ha lacerato il Consiglio comunale. Sotto accusa è finita la tratta ferrata che dovrebbe attraversare via Libertà. La Giunta Orlando, con l'ormai ex assessore alla Mobilità Giusto Catania in testa, l'ha difesa a spada tratta fino all'ultimo ed ha lottato con le unghie e coi denti per farla inserire da Sala delle Lapidi nel Piano triennale. Buona parte del Consiglio e adesso anche il nuovo sindaco Lagalla però ha messo il veto. Per il ministero delle Insfrastrutture se il progetto approvato dovesse cambiare si potrebbero perdere i fondi. Quale sarà il futuro del tram? 

U come Unesco - Nel 2015 il percorso Arabo-normanno di Palermo, Cafalù e Monreale ha ottenuto dall'Unesco il riconoscimento di patrimionio dell'umanità, entrando nella World Heritage List. L'itinerario cittadino - che comprende Palazzo Reale, la Cappella Palatina, San Giovanni degli Eremiti, la chiesa della Martorana, San Cataldo, la Zisa, il Ponte dell’Ammiraglio e la cattedrale di Palermo, in aggiunta al duomo di Cefalù e a quello di Monreale - è diventato un volano per il turismo. Orlando ne ha fatto un vanto, malgrado la non eccellente cura e il degrado presente attorno ad alcuni dei siti considerati dall'Unesco patrimonio dell'umanità.   

V come visione - La parola visione è stata parecchio ricorrente nel lessico orlandiano degli ultimi anni, suscitando reazioni contrastanti fra i cittadini. Fino all'ultima dichiarazione, prima della sua uscita di scena da sindaco, Orlando ha raccomandato al suo successore Roberto Lagalla, che si insedierà domani, di salvaguardare "la visione di una città dei diritti, aperta, accogliente e turistica la cui immagine internazionale è profondamente cambiata: da capitale della mafia a capitale dei diritti". I detrattori però hanno ribaltato la visione di Orlando, accusandolo non solo di aver ingigantito emergenze come quella dei rifiuti e del cimitero, ma di aver lasciato la città priva di servizi fondamentali come ad esempio la manutenzione delle strade. 

Z come ztl - Istituita nel 2016, la Zona a traffico limitato ha senza dubbio rivoluzionato la viabilità nel centro cittadino. A distanza di circa sei anni, però, il provvedimento divide ancora cittadini e commercianti. C'è chi considera i divieti alle auto necessari per ridurre l'inquinamento e chi invece un modo per consentire al Comune di fare cassa. La Ztl, una delle "bandiere" sventolate dall'amministrazione Orlando, è stata tutto sommato "assimilata" dagli automobilisti anche nella versione notturna per limitare la movida selvaggia. 

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