rotate-mobile
Politica

Il piano di Musumeci sugli aeroporti e i timori dei sindacati, Cisal: "No a svendite"

Il segretario Gianluca Colombino si domanda il "perché dell'improvvisa volontà di privatizzare" della Regione e avverte: "Vigileremo, Punta Raisi gode di ottima salute". Gesap spinge per il coinvolgimento dei soci ma non disdegna (a determinate condizioni) un ente di gestione unico in Sicilia Occidentale

Due sole società di gestione degli aeroporti siciliani e porte aperte ai privati: a Palermo, il piano del presidente della Regione Nello Musumeci non convince i sindacati. La Cisal, ad esempio, ha "timore che dietro ci sia solo la volontà di 'svendere' ai privati, tra l’altro in un momento in cui talune di queste società come quella di Punta Raisi godono di ottima salute. Prospettiva che richiama alla mente pessimi precedenti storici".

La presa di posizione di Gianluca Colombino, segretario generale della Legea Cisal, arriva all'indomani delle intenzioni manifestate da Gesap, che spinge per il coinvolgimento dei soci dell'aeroporto: Comune e Città metropolitana su tutti, enti guidati da Leoluca Orlando. Il sindaco, ma anche il presidente di Gesap Fabio Giambrone (suo braccio destro), non disdegnano la costituzione di un ente di gestione degli aeroporti della Sicilia Occidentale (Palermo, Trapani, Lampedusa e Pantelleria), ma sono contrari alla privatizzazione. In più, allo stato attuale, non sono disponibii a caricarsi Trapani Birgi, se prima non vengono risanati i conti dell'Airgest e la Regione non provvede alla ricapitalizzazione della società. 

La Regione ridisegna il sistema degli aeroporti

"Mettere a sistema gli aeroporti siciliani, attraverso una sorta di cabina di regia che abbia una visione d'insieme e creando sinergie che migliorino il servizio, è un obiettivo nobilissimo che già nel 2013 come Legea Cisal avevamo proposto all’allora governo regionale" prosegue Colombino, che però si domanda il "perché di questa improvvisa volontà di privatizzare" e ricorda: "In passato già qualcuno spingeva per la svendita della Gesap, processo che si è arenato dopo arresti e inchieste; non vorremmo che certi oscuri interessi stiano tornando a galla. Noi vigileremo".

Colombino alza la soglia d'attenzione perché, da buon sindacalista, ha toccato con mano le ricadute occupazionali di una gestione finora positiva. "All'aeroporto di Palermo - sottolinea - negli ultimi sei mesi si è peraltro proceduto ad assumere tra tutte le aziende operanti, anche se a tempo determinato, circa 200 persone. Il numero dei passeggeri cresce sempre di più, e a breve si potrebbe raggiungere il clamoroso ed eccezionale risultato di circa 10 milioni di passeggeri in transito annui. Si aprono nuove rotte, migliorano le infrastrutture: il classico esempio di come anche una gestione pubblica, se ben condotta, può dare ottimi risultati e produrre utili per i soci".

Secondo Colombino, il piano della Regione - "che oggi non detiene grosse quote e non controlla società" - "rischia di affossare Gesap e Sac con i debiti di società nate (a Comiso e Birgi) non per logiche industriali, ma probabilmente squisitamente politiche". E conclude: "Al netto delle isole minori, che vanno agganciate a Palermo e Catania, parlare di fusioni tra società sane e società in perdita è illogico e pericoloso: Musumeci convochi i soci e le rappresentanze sindacali al tavolo, non prestando il fianco a chi vuole solo privatizzare ma approfondendo dinamiche e ricadute di un percorso che al netto della volontà di privatizzare a tutti i costi, qualora ipotizzi ingresso di soci privati in quote di minoranza, potrebbe davvero dare nuova linfa e maggiore tenuta al settore".

Catania: "Gestione pubblica è fondamentale"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il piano di Musumeci sugli aeroporti e i timori dei sindacati, Cisal: "No a svendite"

PalermoToday è in caricamento