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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Io pago la Tari... se pulisci la città", Ferrandelli attacca la campagna del Comune

La scelta dell'amministrazione di apporre l'adesivo sulle botteghe dei commercianti in regola col pagamento della tassa sui rifiuti non piace al leader dei Coraggiosi: "Scelta scandalosa, da sceriffi". E lancia una contro campagna creando un altro slogan

"Assurdo apporre dei marchi sulle botteghe di quei commercianti e cittadini che sono in regola con il pagamento della Tari", ad attaccare la scelta dell'amministrazione comunale, che un paio di giorni fa ha lanciato la campagna "Io pago la Tari 2016" è il consigliere Fabrizio Ferrandelli. "La campagna - continua il leader dei Coraggiosi - è scandalosa, da sceriffi. L'amministrazione ha il dovere di effettuare i servizi per i quali ai cittadini viene chiesto di pagare una tassa ... io, invece, continuo a vedere foto di turisti che si immortalano accanto alle bellezze della nostra città e alla spazzatura". Palermo sarebbe sporca e di conseguenza la campagna della Giunta Orlando sarebbe fuori luogo.  

Da qui la decisione di lanciare la contro campagna "Pago la Tari 2016 se pulisci". Gli adesivi sono stati distribuiti in aula durante il consiglio comunale. Durante la seduta il consigliere parla anche di una lista che circolerebbe a Palazzo con i nomi dei dipendenti e dei politici in debito con il Comune, lista nella quale compare anche lui. "Non solo ho sempre pagato quello che il Comune mi ha detto di corrispondere - prosegue il consigliere - ma avanzo 114 euro dall'amministrazione per la Tari 2014. Nell’elenco vengo iscritto per 78 euro de 2015 ma io ne ho pagate 400 e gli uffici stanno verificando".

Piuttosto che compilare liste, secondo il leader dei Coraggio, "sarebbe stata utile organizzare una task force con le associazioni di categoria per capire come intervenire a sostegno dei commercianti e dilazionare i loro debiti sopratutto in momenti di crisi nera come questa". 

(In basso la seduta ripresa da Cts)

Su posizioni opposte il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Dario Chinnici, che afferma: "La stella polare di qualunque amministrazione deve essere quella di difesa dei cittadini che pagano le tasse e di chi al contempo chiede una città pulita. Su questo c'è poco da fare populismo. Al di là delle trovate populiste che servono solo ad avere spazio sui giornali, ai palermitani dobbiamo dare risposte serie - prosegue Chinnici -. Evadere le tasse è un'offesa verso i cittadini onesti e uno schiaffo alla città intera che merita servizi più efficienti e su questo il Pd metterà in campo proposte concordandole con le associazioni di categoria. L'idea del governo Renzi è stata quella di far pagare tutti e poco. E' su questo che intendiamo muovere la nostra azione: pagare tutti, poco, e avere un servizio efficiente per i cittadini".

"E' scandaloso che rappresentanti istituzionali e organizzazioni di categoria si ergano a difensori degli evasori fiscali: è grave che a Palermo vi sia il 67% di aziende che non pagano la Tari, non il fatto che l’amministrazione comunale scelga di recuperare le risorse dovute alla città". A parlare è Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune, secodo cui "l’azione di recupero dell’evasione fiscale è una battaglia di giustizia sociale poiché la stragrande maggioranza degli imprenditori, che non paga la Tari dispone di entrate ben superiori alle somme dovute alla collettività. L’evasione fiscale dei ricchi si scarica sui cittadini più poveri che vedranno aumentata la propria tariffa. Queste imprese che non pagano la Tari - dice Catania - sono i primi responsabili della difficoltà del servizio di smaltimento rifiuti di cui soffre la città".

Per il consigliere Marcello Susinno, "la tariffa pagata dai cittadini palermitani è inferiore rispetto a quella di tanti altri Comuni della Provincia, per questa ragione nessuno può  sostenere che la gravosità della tariffa sia causa dell’evasione".

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