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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Lagalla passa all'Udc, Miccichè si sbilancia: "E' un possibile candidato a sindaco"

L'assessore regionale all'Istruzione porta il suo movimento politico (Idea Sicilia) all'interno dello scudocrociato, che sta creando un asse con Lega e Forza Italia sia per il dopo-Orlando sia nella corsa alle Regionali. L'ipotesi di un accordo tra questi partiti escluderebbe la riconferma di Musumeci a Palazzo d'Orleans. Ma Nello non ci sta...

Con il suo movimento politico Idea Sicilia, Roberto Lagalla entra nell'Udc. E subito per lui arriva l'endorsement di Gianfranco Miccichè: secondo il presidente dell'Ars, che in Forza Italia ricopre il ruolo di commissario regionale, "Lagalla è certamente uno dei possibili candidati a sindaco alle elezioni di Palermo".

"Se c'è un candidato migliore lo troveremo, altrimenti chiederemo a lui di candidarsi", aggiunge Miccichè durante la conferenza stampa organizzata a Palazzo dei Normanni per ufficializzare l'ingresso dell'assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione professionale nello scudocrociato. Più democristianamente rispetto a Miccichè, segretario dell'Udc Lorenzo Cesa afferma che "la candidatura a sindaco di Palermo, come le altre, sarà frutto di un confronto fra tutti i partiti". Non nascondendo però il fatto che l'Udc sarebbe "orgoglioso della scelta di una personalità come Roberto Lagalla per il bene di Palermo. Credo però che sia prematuro parlare di candidature. Intanto siamo impegnati a ricostruire un'area di centro moderata, riformista, cattolica e popolare".  

Prima della conferenza stampa, Cesa ha incontrato il governatore Nello Musumeci: "C'è un presidente sostenuto da tutti noi - sintetizza il leader Udc - abbiamo discusso delle cose da fare. Tutto il resto è fiction". Sarà, ma nei fatti si sta creando un asse Udc-Lega-Forza Italia sia nella corsa a Palazzo delle Aquile per il dopo-Orlando sia in quella per le prossime elezioni regionali. Com'è noto la Lega punta a Palazzo d'Orleans e il leader Matteo Salvini ha lanciato la volata al segretario regionale del Carroccio Nino Minardo, aprendo una crisi politica nel governo regionale solo in parte rientrata.

L'intesa che si potrebbe concretizzare tra questi partiti prevede infatti la presidenza della Regione per la Lega; un'eventuale candidatura a sindaco per l'Udc con Lagalla; la conferma di Miccichè alla presidenza dell'Ars. Il grande escluso sarebbe Nello Musumeci. Che ovviamente non ci sta e lo ha già fatto capire lanciando l'aut aut al Carrocccio. Insomma, un problema non da poco nel centrodestra che da un lato comincia a sfogliare la margherita dei candidati per le Comunali e dall'altro deve far quadrare i conti in ottica Regionali. 

"Non chiedetemi della candidatura per la Regione perché non so cosa rispondere. Sicuramente adesso è necessario che il presidente Musumeci faccia dei chiarimenti su alcune situazioni - commenta Miccichè -. Seppur con qualche scontro iniziale, gli voglio veramente bene. Io considero in questa stagione fondamentale il rapporto fra presidente della Regione e presidente dell'Ars. Credo che ci sia tanta gente che ha giocato a mettere zizzania fra di noi, ma hanno sbagliato perché hanno fatto solo un danno alla Sicilia".

Miccichè parla anche di Orlando: "A Palermo dovremo sostituire un sindaco che ha ricoperto questo ruolo per 40 anni. Oggi Orlando non sta facendo bene ma è innegabile che sia stato un sindaco che abbia lasciato il segno. Non si può affidare la sostituzione di Orlando a una persona qualsiasi, Lagalla è stato uno dei migliori rettori dell'Ateneo palermitano ed è certamente uno dei possibili candidati". Quella di Lagalla sarebbe una candidatura gradita anche a Italia Viva, che sta allacciando un dialogo con Forza Italia. Tanto che Miccichè ha annunciato nei prossimi giorni un incontro con Matteo Renzi.

Lagalla, dal canto suo, si limita a parlare del progetto politico nel partito che lo ha appena accolto: "Questa - spiega - è la casa abituale del mio pensiero, del mio sentire. Si tratta di ritorno tra amici, una scelta che parte da un movimentismo civico che oggi però deve trovare un consolidamento e un suo punto di approdo. Ho ritenuto giusto fare questa scelta in forza della proiezione nazionale di un partito che guarda ai valori della società, della correzione degli squilibri economico-sociali".  

E il segretario regionale Decio Terrana conclude: "E' finito il tempo dei populismi, serve il tempo dei popolari che si siedono attorno a un tavolo per risolvere i problemi. Oggi l'Udc si candida a risolvere i problemi delle persone".

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