Aborto, il Consiglio sostiene l'appello del comitato Esistono i diritti contro i medici obiettori
In Sicilia l'87% delle strutture pubbliche non applica la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza. Sala delle Lapidi approva un ordine del giorno: "Occorre che la politica vada oltre il pregiudizio e guardi con laicità a scelte mirate a garantire il diritto alla salute delle donne"
Il Consiglio comunale approva un ordine del giorno che impegna sindaco e Giunta a diffondere l'appello del comitato Esistono i diritti per la corretta applicazione della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza.
?Oggi si è scritta una bella pagina di politica. Ringrazio i colleghi e le colleghe che hanno votato un atto di indirizzo politico di grande civiltà, di cui sono stata estensore e relatrice, rivolto all'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: in Sicilia, di fatto, questa legge viene disattesa dall?87% delle strutture pubbliche. Occorre che la politica vada oltre il pregiudizio e guardi con laicità a scelte mirate principalmente a garantire il diritto alla salute anche per quelle donne che sono costrette a ricorrere a una interruzione di gravidanza".
"L'alternativa al servizio pubblico non è l'eliminazione dell'aborto - prosegue Gentile - ma un ritorno al passato oscurantista e ipocrita, quando le donne più abbienti lo praticavano nelle cliniche private e a quelle più povere non restava che consegnarsi a pratiche illegali che spesso le portavano alla morte. Oggi i dati ci portano a temere un ritorno a quel passato buio. Non possiamo ignorare, infatti, i dati sconcertanti emersi da recenti inchieste giornalistiche da cui si evince che la Sicilia è tra le regioni italiane in cui il numero di aborti clandestini è recentemente aumentato in modo allarmante, con una crescita esponenziale del rischio di vita per le donne che lo praticano, proprio a causa di una distorta applicazione della legge che ha consentito che il tasso di obiezione di coscienza arrivasse in Sicilia all?87%: ciò significa che quasi 9 medici su 10 nell?Isola sono obiettori, con picchi in alcune zone che arrivano anche al 100%".
Anche Barbara Evola e Katia Orlando, consiglieri di Sinistra Comune, si dicono preoccupate per "le percentuali dei medici obiettori e si riflettono inevitabilmente sul diritto delle donne di procedere all'interruzione di gravidanza in sicurezza e nella propria città, affiancate da personale specializzato. La messa in discussione del valore della legge sull'aborto in molti paesi rappresenta un allarmante sintomo di arretramento nella strada dei diritti civili".