Il 10 gennaio 1991 l'imprenditore gridava pubblicamente il suo "no" alla mafia. Una presa di posizione pagata con la vita solo pochi mesi dopo. Dopo l'omicidio, la sua eredità morale è stata raccolta dalla moglie, Pina Maisano Grassi
Il 29 agosto 1991 Cosa nostra uccideva l'imprenditore "colpevole" di essersi opposto al pizzo. In via Alfieri la cerimonia di commemorazione. La figlia Alice: "Siamo così intenti a respingere gente sfortunata che non ci occupiamo di ciò che succede a casa nostra, come la mafia o la 'ndrangheta"
A sostenerlo sono i volontari di Addipizzo, che hanno organizzato un fitto calendario di iniziative in memoria del commerciante ucciso nel 1991 per essersi opposto alla mafia e della moglie Pina Maisano, che poi ne ha raccolto il testimone
L'imprenditore il 29 agosto del 1991, alle 7.45, fu ucciso a colpi di pistola da Cosa nostra in via Alfieri mentre si stava recando a piedi a lavoro. Ventisei anni dopo il parco, a lui intitolato, riapre le porte per commemorarlo. Presente alla cerimonia che si è svolta nel luogo dell'omicidio il sindaco Orlando: "Libero Grassi voleva essere un imprenditore in terra di mafia. Oggi non sarebbe solo"
L'area verde, intitolata all'imprenditore assassinato dalla mafia perchè denunciò il pizzo, è stata bonificata da Rap e Reset. In occasione dell'anniversario dell'omicidio lì approderanno le barche a vela con a bordo i ragazzi coinvolti in un progetto per l'inclusione sociale
L'attore, che veste i panni del protagonista, ha postato una foto che lo ritrae insieme a Michela Cescon che interpreta il ruolo di Pina Maisano Grassi. Si gira anche il film su Emanuela Loi
Oltre un centinaio di persone hanno commemorato l'imprenditore ammazzato dalla mafia 32 anni fa per non aver voluto pagare il pizzo. Una cerimonia organizzata da Addiopizzo alla quale ha partecipato anche Orlando
Il 29 agosto ricorre il 21° anniversario dell'omicidio dell'imprenditore che ebbe il coraggio di ribellarsi al pizzo. Primo appuntamento in via Alfieri, luogo dell'attentato, alle 7,45. Presente il ministro Cancellieri