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Nuovo Consiglio e staff per la onlus “Una lotta per la vita”

Per la onlus ci sono all’orizzonte tre progetti: l’apertura a Palermo di un Centro Neurologico Riabilitativo - i primi contatti con strutture italiane e statunitensi all’avanguardia sono già stati avviati - , la realizzazione di una “ casa del popolo”, ovvero un polo di assistenza per le famiglie con bimbi affetti da patologie gravi e gravissime e l’attivazione della rete di assistenza domiciliare medico - ortopedica ed infermieristico - assistenziale denominata “A casa in sicurezza” a cura di psicologi, neuropsichiatri ed assistenti sociali.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Un nuovo direttivo tutto siciliano per la onlus “Una lotta per la vita” . A comunicarlo è il presidente Gabriele Montera che, in una nota, rende noti i nominativi dei nuovi consiglieri: Gioacchino Ardizzone, che ricoprirà l’incarico di vicepresidente nazionale, Massimo La Mantia, Maria Lauricella, Enzo Carnese, Nunzia Di Stefano, Nicola Nangano, Adriana Di Carlo e Giusy Malfalda Ferrante; ad Alessa Perdon e Mary Anny Sbirziola sono stati affidati, rispettivamente, l’incarico di responsabile della segreteria e della tesoreria. Antonino Capua si occuperà della gestione del sito www.unalottaperlavita.eu; ad Angelo Marano e Tiberio Cantafia, invece, il compito di curare la sezione dei video e delle foto. Dell’ufficio stampa, invece, sarà responsabile la giornalista Marianna La Barbera. Riconfermato il ruolo di presidente onorario per Giulio Cusumano, consigliere comunale a Palermo, più volte ospite degli eventi organizzati dall’associazione per sensibilizzare la collettività sulle conseguenze della cattiva sanità.

La onlus, non a caso, è stata costituita a seguito della nascita di Giulia, la figlia del presidente Montera. “La piccola – spiega il padre – è nata con una malformazione cerebrale. Tre medici sono stati rinviati a giudizio, dell’ospedale 'Guido Compagna' di Corigliano, in provincia di Cosenza”. Una condotta ancora al vaglio della magistratura e che, secondo Montera, avrebbe provocato alla figlia lesioni gravissime. “L’associazione è nata – spiega – per dare voce a tutte le Giulia e ai loro genitori ingiustamente privati del diritto di condurre una vita normale”. Una possibilità che ai coniugi Montera è stata negata: la famiglia, infatti, ha lasciato la Calabria e si è trasferita in Sicilia per garantire alla bambina cure migliori; da qui, la scelta di un direttivo nazionale integralmente siciliano per la onlus – presente in tutto il territorio nazionale con propri referenti - che vanta un curriculum denso di attività ed eventi importanti quali il Gran Galà della Solidarietà giunto alla seconda edizione, la Partita per la Vita, il Festival Solidale e ben sei manifestazioni dal titolo “Una Speranza per Giulia”, tutti tenutisi a Palermo; quest’ultima, nello specifico, si è svolta anche in Calabria, Puglia e Campania. Sono stati tanti gli artisti e i personaggi del mondo dello spettacolo italiani che, negli anni, hanno manifestato il loro supporto all’associazione: per citarne solo alcuni, il soprano Katia Ricciarelli , l’attore Andrea Roncato, il mago Silvan, il cantante Marco Carta e il cantautore Fabrizio Moro. In Sicilia, la onlus è stata riconosciuta meritevole di apprezzamento sia dalla Regione che da vari Comuni quali Palermo, oltre che dalla Città Metropolitana. “

Grazie al sindaco Leoluca Orlando, da sempre al nostro fianco – conclude Montera – per la sensibilità che ha manifestato nel tempo in merito alle iniziative dell’associazione: auspichiamo che l’attenzione dell’amministrazione comunale per le politiche sociali rimanga alta come è accaduto sino ad oggi”. Per la onlus ci sono all'orizzonte tre progetti: l’apertura a Palermo di un Centro Neurologico Riabilitativo - i primi contatti con strutture italiane e statunitensi all'avanguardia sono già stati avviati - , la realizzazione di una “ casa del popolo”, ovvero un polo di assistenza per le famiglie con bimbi affetti da patologie gravi e gravissime e l’attivazione della rete di assistenza domiciliare medico - ortopedica ed infermieristico - assistenziale denominata “A casa in sicurezza” a cura di psicologi, neuropsichiatri ed assistenti sociali.

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