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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Inps Palermo, come versare i contributi da lavoratore autonomo

Le modalità di versamento dei contributi obbligatori cambiano a seconda della posizione lavorativa, se si è lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati

Per ottenere la pensione al termine della vita professionale è necessario che durante gli anni del lavoro il lavoratore abbia versato obbligatoriamente i contributi all'Inps. Le modalità di versamento dei contributi obbligatori cambiano a seconda della posizione lavorativa, se si è lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati. I contributi previdenziali da lavoro autonomo derivano dallo svolgimento dell’attività di impresa (individuale, familiare o società) disciplinata da alcuni articoli del codice civile. L’articolo 2082 del codice civile definisce l’imprenditore colui che esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o scambio di beni o servizi. 

La professionalità dell’esercizio di attività d’impresa implica l’abitualità ma non necessariamente la continuità (è imprenditore anche chi esercita attività stagionale, esempio: stabilimento balneare), né la esclusività o prevalenza (è imprenditore anche l’impiegato che nelle ore libere gestisce un bar). Tuttavia, perché l’esercizio d’impresa determini il sorgere dell’obbligo contributivo oltrecchè abituale l’attività deve essere prevalente e cioè svolta, in termini di tempo impiegato e reddito percepito, in modo prevalente rispetto all’eventuale contemporaneo svolgimento di altra attività.

Contributi previdenziali

Chi svolge un’attività autonoma ha l’obbligo di versare i contributi previdenziali. L’importo dei contributi da versare dipende dal tipo di attività che si svolge. Ma a chi vanno versati questi contributi? 

  • All’Inps, se si è artigiano, commerciante, o professionista senza cassa di previdenza, oppure
  • Alla Cassa professionale di appartenenza, se si è un professionista iscritto ad un albo o ordine professionale.

Le attività imprenditoriali si possono raggruppate in quattro grandi categorie:

  • Artigiani e commercianti
  • Lavoratori autonomi “senza cassa“
  • Professionisti con cassa autonoma

Artigiani e commercianti

Per ciascuno di queste categorie esistono:

  • Contributi fissi
  • Contributi a percentuale

1. I contributi fissi Inps per artigiani e commercianti

Per quelli fissi l'Inps stabilisce annualmente l’importo e lo comunica tramite una circolare: in genere gli artigiani versano circa 3.800 euro di contributi, mentre i commercianti circa 3.850 euro.

Come avviene il pagamento

Il pagamento dei contributi fissi deve essere effettuato in quattro rate entro:

  1. 16 maggio
  2. 20 agosto
  3. 16 novembre
  4. 16 febbraio (dell’anno successivo)

I contributi fissi sono uguali per tutti ma se il reddito reddito è superiore a 15.548 euro si aggiungono i contributi a percentuale.

2. I contributi in percentuale per artigiani e commercianti

Sono dovuti ulteriori contributi previdenziali, calcolati in percentuale, se il reddito derivante dalla attività imprenditoriale supera determinate soglie. I contributi sono dovuti entro un reddito massimo imponibile. È inoltre dovuto il contributo per maternità, stabilito in misura fissa in 0,62 euro mensili. Per artigiani e commercianti iscritti per la prima volta nella gestione dal 1° gennaio 1996 (soggetti privi di anzianità contributiva) vige un diverso limite massimo di reddito.

Si rinvia alla circolare INPS 17 febbraio 2020, n 28 per la determinazione dell'importo del contributo minimo obbligatorio e delle quote applicabili per il calcolo della contribuzione eccedente il minimale, per l'anno 2020, sia per i titolari che per i collaboratori, nonché per le eventuali agevolazioni contributive usufruibili in presenza di determinati requisiti.

I massimali contributivi

I contributi previdenziali Inps dovuti da commercianti e artigiani a percentuale hanno un tetto massimo sul quale si applicano, e si tratta del cosiddetto massimale contributivo. Il limite è fissato alla soglia di €. 76.872. Se la quota del reddito supera questa cifra si è esenti da contribuzione Inps.

Termini di versamento dei contributi a percentuale

Qui a differenza di quelli fissi, occorre osservare i termini di due sole tranche:

  • 30 giugno
  • 30 novembre

Lavoratori autonomi senza cassa previdenziale

I lavoratori autonomi dotati di partita Iva che iniziano un’attività e sono sprovvisti di autonoma cassa previdenziale sono tenuti ad iscriversi alla gestione separata Inps e al pagamento dei relativi contributi. In questa categoria rientrano i freelance, i consulenti d’impresa, i consulenti informatici, i fisioterapisti, gli amministratori di condominio e tutti i professionisti senza albo. L’aliquota dovuta dagli iscritti alla Gestione Separata Inps è del 25,72% da applicare al reddito lordo effettivo che deriva dalla dichiarazione dei redditi.

  • Pro: non ci sono contributi fissi, ma la tassazione è effettuata in percentuale al reddito
  • Contro: Se il reddito non è pari o superiore a 15.548 euro l’Inps non accredita un anno di contributi validi ai fini pensionistici. 100.324 euro è Il tetto oltre al quale non si applicano i contributi.

Lavoratori autonomi con cassa previdenziale

I professionisti come avvocati, commercialisti, geologi, medici, psicologi, geometri, farmacisti, architetti, giornalisti e così via non versano i contributi Inps. Ciascuna di queste categorie professionali aderisce ad una propria cassa di previdenza con regole ben precise e diverse tra loro.

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