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Sabato, 20 Aprile 2024
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ICity Rate, stupirsi della pessima Palermo

Il rapporto ICity Rate 2014 stila la classifica delle città Smart, analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 72 indicatori statistici: la nostra città si trova alla posizione numero 82

Non c'è da stupirsi che Palermo sia 82esima. Ci troviamo nelle librerie più note in città: "Buongiorno, cerchiamo testi sulla Smart City", esordiamo. Replicano i gesti impacciati di chi improvvisa una ricerca al terminale. "Stiamo approfondendo le tematiche relative alla Social Innovation", specifichiamo. Nello sguardo disorientato dell'interlocutore, il chiaro smarrimento.

Se si prova a parlarne con quella che dovrebbe essere la Community palermitana, non c'è traccia di cognizione. Sta probabilmente nell'assenza di un'alfabetizzazione diffusa, il nodo di questo risultato, rafforzato dalla classifica e il rapporto ICityrate, parte della più ampia attività ICity Lab promossa da FORUMPA per supportare chi opera per rendere le città italiane più vivibili, sostenibili, inclusive, competitive. Concetti semplici nella loro profonda e più complessa articolazione, immediati soltanto una volta dopo esservisi accostati.

Economy, Living, Environment, Mobility, People, Governance: queste le dimensioni di uno schema consolidato da leggere come parole chiave della Smart City, che ci destinano un ruolo residuale di outsider. Il rapporto ICity Rate 2014 stila la classifica delle città Smart, analizzando 106 comuni capoluogo sulla base di 72 indicatori statistici. Qualche esempio? Il valore aggiunto per unità di lavoro o i numero di followers sul profilo Twitter delle amministrazioni comunali.

Sono le città metropolitane del Centro-Nord a conquistare la cima della classifica: Milano con 623 punti è prima, seconda a breve distanza si riconferma Bologna (610 punti), al terzo posto si colloca Firenze (558 punti). In forte crescita anche Venezia, che passa dal 10° al 6° posto e Roma che guadagna 11 posizioni, dal 23° al 12° nel 2014. Il divario tra Nord e Sud risulta più accentuato rispetto al 2013, e occorre raggiungere il 60° posto, per trovare in Cagliari la migliore realtà Smart del Mezzogiorno.

Seguono Pescara al 62° e L'Aquila al 64°, che insieme a Bari - 71° - e Sassari - 74° - costituiscono la fascia più avanzata del Sud Italia. Nell'edizione ICR2014, in più, si è compiuto un passo ulteriore distinguendo trasversalmente all'interno di ciascuna dimensione, tra fattori più tradizionali, ovvero "Standard" e fattori "Smart", più marcatamente qualificati in senso innovativo.

Concentrandoci sull'ambito Mobilità, i Fattori Standard sono Accessibilità (aerea e terrestre) e Mobilità Interna (assetto territoriale, incidentalità TPL, interscambio), mentre i fattori Smart, sono gli Interventi (infomobilità, mobilità alternativa, limitazioni traffico, ciclabilità) e i Comportamenti per la Sostenibilità (adeguamento vetture, propensione mezzi collettivi). Venezia - già in vetta da anni in tema di resilienza - vince non solo perché favorita dalla più estesa area pedonale e dal più basso indice di motorizzazione, ma anche grazie a un trasporto pubblico che funziona, al servizio di bike sharing in crescita e al miglior car sharing in rapporto alla popolazione, sia per numero di utenti sia per numero di automobili.

Dall'esclusione schiacciante, cosa dedurre? Molti fattori, di cui uno elementare: le Buone Pratiche a Palermo non troveranno spazio, al di là di quanto "vecchi" modelli di Governance possano o meno porre in agenda, se non riesce a diffondersi una coscienza personale e un'auto-sensibilizzazione sui temi inerenti la Smart City. Che certamente non trova stimoli in ordinanze comunali, provenienti proprio dal settore Mobilità: "Piano parcheggi e domeniche pedonali lungo via Roma" ha istituito, sebbene in via temporanea e sperimentale, nelle domeniche del mese di novembre, la sosta nelle corsie preferenziali, sul lato sinistro della carreggiata. Una scelta in totale controtendenza rispetto a quelle di Europa 2014. Modificare il codice della strada "ad hoc" per far parcheggiare una cinquantina di auto in più in una corsia preferenziale, costringendo auto di servizio, disabili e autobus a svoltare in una strada stretta, probabilmente intasata, ed invadere la carreggiata centrale. Con la maggiorparte dei negozi chiusi. Stupirsi della pessima Palermo.

di Sveva Alagna

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