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Orto Botanico, "Flux mutazione continua"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

L’Orto Botanico di Palermo ospita gli incontri con l’artista Giuliano Ravazzini, che continua le semine metodiche e circostanziate in luoghi esemplari e significanti. Dopo gli eventi al Bioma di Eden Project, l’orto botanico di Milano e Padova è la Sicilia ad accogliere e a presentare l’interessante lavoro di questo artista. Gli incontri si svolgeranno all’interno del orto e i presenti riceveranno via Bluetooth il file dell’opera grafica Flux che sintetizza il rapporto dell’uomo con la natura e i cambiamenti radicali che ci attendono. L’artista da sempre interessato alla natura e ai suoi cambiamenti porta a conoscenza dei visitatori il progetto Flux, un’opera grafica in forma di logo che mostra l’allegoria dell’albero che ruota: dove le sue parti profonde, si trasformano in germogli e la chioma torna al terreno invertendo la sua funzione. Le radici, che prima penetravano il terreno, prendono il posto delle fronde, irrorandosi di luce e calore, mentre i rami, precedentemente protesi verso l’alto vanno a nutrirsi di acqua e minerali. Attingere dunque acqua, sali, luce da tutte le parti della pianta indistintamente.

Un simbolo essenziale e sintetico che ci indica un futuro difficile e impegnativo dove la nostra resilienza sarà messa a dura prova. Una metafora degli opposti o teoria dei contrari (Polemos, Eraclito) secondo la quale le parti grezze e scure velano la luce, mentre quelle aeree custodiscono sostanze rivolte all’abisso ctonio. La simbologia cinese riassume tale concetto nell’antica rappresentazione del tau. L’artista pertanto ci spinge ad indagare soluzioni con logiche opposte anche traumatiche ma rivelatrici di un possibile rinnovamento fisico-spirituale. La scienza non basta, qualcosa richiede il superamento di essa per il nostro benessere. Mentre siamo abituati a cambiamenti fisici si fa ancora fatica a credere che riequilibrando il piano eterico si possa incidere anche su quello fisico. Se è vero che ignorando le proprie radici non si vola, disconoscere quelle psico-spirituali ci impedisce di, modellare la nostra materia.

Ci muoviamo con una certa sicurezza nella sostanza fisica, perlomeno in ciò che di essa conosciamo; le cose si complicano quando si valica il confine verso quanto non è così facilmente misurabile, soprattutto con riferimento a ciò che le culture hanno cercato di identificare come ‘spirito’. Questa straordinaria opera d’arte ipotizza la necessità di rinascita secondo un percorso ben preciso, l’immagine in formato Instagram verrà visualizzata da una pluralità di fruitori ciascuno dei quali porterà nell'atto di fruizione le proprie caratteristiche psicologiche e fisiologiche, la propria formazione ambientale e culturale. Questa opera simbolo sarà taggata, condivisa, bannata, posseduta, copiata e commentata nel mare della rete che la custodirà per l’eternità.

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