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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Vie dei Tesori, secondo weekend: riecco le sorgenti del Gabriele, aprono la Banca d'Italia e l'Oratorio delle Dame

I cronisti raccontano l'aula Bunker, visite nelle ville, a Terrasini con l'entomologo. Appuntamento da venerdì 7 a domenica 9 ottobre

Sarà possibile entrare – in pochissimi e solo il venerdì mattina – nel bellissimo Oratorio delle Dame con il suo giardino segreto amato dalle nobili signore che qui cucivano corredini per i neonati poveri del rione: è questa la prima sorpresa che delle Vie dei Tesori aggiunge in corsa ad un programma già monstre, parecchio apprezzato già al suo debutto visto che il festival archivia il primo weekend sfiorando i 19 mila visitatori. Ma si seguiranno anche i cronisti nel loro racconto sul Maxiprocesso, si entra al Teatro Biondo sulla tracce di Margherita, “la signora” di quello che ancora non era lo Stabile; si scoprono le collezioni di un museo gioiello con il suo entomologo. Questo e tanto, tanto altro: eccoci pronti al secondo fine settimana, e parecchi posti sono già sold out: Palermo riparte venerdì prossimo (7 ottobre), mentre nelle vicine Carini e Cefalù, poi a Catania,  Ragusa, Scicli e Alcamo, il festival occuperà il sabato e la domenica. Schede, approfondimenti, curiosità e coupon su www.leviedeitesori.com.

Apre le porte dunque -  sorpresa, per soli 15 visitatori ogni venerdì dalle 9,30 consigliatissima la prenotazione – l’Oratorio delle Dame (via del Ponticello): è un tripudio di affreschi di Pietro Grano, marmi mischi e originali decorazioni pittoriche inserite in un apparato di finte architetture. Le nobili Dame dell’Aspettazione del Parto della Vergine (congregazione esistente ancora oggi) acquistarono dalle suore dell’Origlione la chiesetta bombardata e la ricostruirono, trasformandola nel loro punto d’incontro per pregare e sostenere le mamme bisognose e i loro piccoli. Nobildonne palermitane di illustri casati hanno cucito i corredini per i piccini del rione: le principesse di Buonfornello, di Butera, di Rosolini, di Cerami e Lanza, ma anche la marchesa dell’Alimena e la duchessa di Camastra e donna Anna Maria Paternò e Alliata. Il restauro delle panche dell’oratorio è stato realizzato anche con il contributo delle Vie dei Tesori.

Un altro fuori programma riguarda il “nume tutelare” dello Stabile: Margherita Biondo,  straordinaria ex artista poi mecenate, che legò la sua vita al teatro. Una pronipote, Isabella Iozzi, la fa rivivere tramite una tela desiderata, cercata e ritrovata da un restauratore. Stefania Blandeburgo racconta la sua storia, leggendo un testo della stessa Isabella che sembra balzare fuori dal ritratto...

All’Aula Bunker (sono stati ampliati i turni di visita, visto che erano sold out e c’erano tante richieste, soprattutto di giovani, ma vanno prenotati entro domani), due testimoni d’eccezione: sabato Salvatore Cusimano, storico inviato della Rai,  racconta le lunghissime ore del Maxiprocesso passate a registrare le udienze e gli interrogatori – i pentiti Buscetta e Contorno, i drammatici confronti tra Calò e Buscetta, le deposizioni dei parenti delle vittime - fino al momento della sentenza, il 16 dicembre 1987.  Sarebbe toccato poi a lui, il 23 maggio del 1992, fare la diretta per il Tg1 con le prime immagini trasmesse dalla Rai sulla strage di Capaci. Domenica toccherà a Giovanni Paparcuri, strettissimo collaboratore dei giudici, scampato alla strage Chinnici, testimone diretto, dei successi e della lacrime di Falcone.

E ancora: Palazzo Costantino è stato uno dei must del festival:  diruto, divelto, conserva l’inatteso affresco superstite del Velasco. Dello spazio si è innamorata l’artista francese Juliette Minchin, che qui ha rintracciato numerose connessioni materiche e concettuali con il suo lavoro. Scelta tra i primi artisti del programma di residenze Atelier Panormos - La Bottega (Kultur Ensemble Palermo) – selezionati da Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz, e Andrea Lissoni, a capo della Haus der Kunst di Monaco di Baviera – Juliette ha immaginato un dialogo con cera, ceramica, terra, materiali naturali, che contengono nella forma e nella sostanza il processo alchemico della trasformazione, testimoniando il passaggio del tempo. Il progetto è curato da Paola Nicita all’interno dell’Itinerario Contemporaneo nato per il festival: inaugurazione venerdì (7 ottobre) alle 18.

Se molti luoghi sono già sold out e di altri restano pochissimi posti disponibili, ecco invece i posti che si aggiungono da questo secondo weekend. Apre le porte la Banca d’Italia (sabato e domenica, per soli due fine settimana, questo e il prossimo) con i suoi interni liberty e la mano dei Ducrot per gli arredi; poi la Caserma Ruggero Settimo (solo venerdì, dalle 10 alle 12.30 e solo per tre weekend) con i suoi affreschi ritrovati ma anche un piccolo, ma interessante, museo delle due guerre. Ritornano due cavalli di battaglia delle scorse edizioni, che raccontano la storia dell’acqua e delle condotte idriche della città: le sorgenti del Gabriele e i serbatoi di San Ciro, solo sabato e solo per tre weekend, e così anche il Convitto Nazionale dove studiò Giovanni Falcone, con il suo spettacolare refettorio che sembra uscito da un libro di Harry Potter. Aveva fatto il pienone di pubblico nella nostra mini stagione primaverile, e anche stavolta restano già pochi posti: questo venerdì e il prossimo, solo alle 9, si potrà di nuovo salire alla Specola, perdersi tra apparecchiature astronomiche, ascoltare il racconto delle stelle. Eccoci alle residenze splendide: Palazzo Francavilla affacciato sul Teatro Massimo è un gioiello creato dal Basile che qui disegnò tutto, dalle boiserie agli arredi alla biblioteca: da domenica, pochi turni di visita e si stanno esaurendo in fretta. Alle già disponibili Villa Lituania affacciata sull’Addaura e a Villa Pottino, nel cuore elegante della città, si aggiungono l’inedita Villa La Pompeiana, bellissimo esempio di recupero architettonico di Mondello, non ha paragoni con il suo colonnato neoclassico; e Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici, con la sua collezione di piante officinali.

Un’esperienza da non perdere è di sicuro la visita al rifugio antiaereo sotto la biblioteca regionale, che contribuì a salvare tanti ragazzi e professori del vicino liceo Vittorio Emanuele: la visita è già bellissima (la domenica dalle 10 alle 17,30, questo weekend e il quarto) mentre il sabato (dalle 11 alle 17) accoglierà Margheritina, la rozza popolana moglie disperata del poeta Peppe Schiera che sta cercando sotto le macerie della Palermo bombardata: è uno dei personaggi più belli e sentiti creati da Stefania Blandeburgo, e il testo fu scritto proprio per lei da Salvo Licata. La Blandeburgo sabato sera dalle 19 alle 21 allo Steri, ritornerà anche nelle sontuose vesti di Dulciora, nobildonna che beffò il Sant’Uffizio. Sarà una bellissima aggiunta alla visita delle carceri che è già qualcosa da vivere. Qualche altro consiglio? Sabato al tramonto ci si sentirà un ospite di riguardo nei salotti e nel parco di Villa Whitaker dove vi offriranno anche un Marsala stravecchio Curatolo Arini; potrete scoprire le collezioni che parlano tutte le lingue del mondo a casa di Marcella Croce o raggiungere Santa Maria di Gesù per visitare il cimitero monumentale con le tombe nobili (c’è anche la cappella dei Florio e qui è sepolta donna Franca) o seguire gli stessi frati che condurranno su per i sentieri di monte Grifone fino ai luoghi dove vissero gli eremiti. O ascoltare (domenica alle 16) quello storico appassionato che è Giovanni Travagliato raccontare la Santuzza in Cattedrale.

Non vi bastano occhi e orecchie e volete anche gustare? Sia le Cuoche combattenti - nella chiesa di San Gregorio Papa al Capo sabato alle 12 e domenica alle 16 - che i giovani di Cotti in flagranza (da Al Fresco, sabato e domenica dalle 10 alle 18) sono pronti a raccontare le loro esperienze di rinascita che partono e si vestono di cibo. Ma anche i monaci di San Martino delle Scale sono felici di raccontare (sabato alle 11 e domenica alle 17) come nasce la loro birra d’abbazia.

Eccoci fuori porta, e ci sono luoghi da non perdere: a partire da Palazzo d'Aumale a Terrasini dove sabato e domenica vi attende una collezione naturalistica unica con 400 mila reperti, che sarà spiegata da un esperto e appassionato entomologo come Fabio Lo Valvo, seguendo un nuovo allestimento pensato apposta per il festival. Tra raccolte ornitologiche, malacologiche e entomologiche, mammiferi italiani e europei, sbuca la collezione del “principe mago”, Raniero Alliata di Pietratagliata, decine di migliaia di insetti in centinaia di scatole, raccolti con cura chirurgica.  

Il tempo è perfetto per una gita in barca: si potrà fare snorkeling nella baia di Sant’Elia, scendendo nei fondali con pinne e boccaglio; navigare lungo la costa  da Porticello fino al Castello di Solanto e baia Nicolicchia. Dalla Cala partono invece i tour lungo la costa della barca a vela leggendaria per eccellenza, ovvero Lisca Bianca; e chi si sente un po’ esploratore non può mancare le grotte accessibili solo dal mare dell’Arenella e dell’Acquasanta, la “Grotta della Regina”, dove leggenda vuole si immergesse la regina Carolina d’Austria; e la Grotta del Ninfeo, nel porticciolo della Lega navale italiana che l’ha riportata alla luce, vero tesoro sconosciuto.

PASSEGGIATE. Sono tantissime e tutte molto seguite, le trovate su www.leviedeitesori,com. ne raccomandiamo tre, che permetteranno di scoprire, oltre ai siti, anche delle belle esperienze di riscatto sociale: sabato alle 11 con l’Ecomuseo del Mare si scopre la foce dell’Oreto e dei primi recuperi di Romagnolo; alle 15,30 si abbraccerà invece l’esperienza di Sperone167, l’alleanza creativa nata nel quartiere con la voglia di “rendere manifesto tutto ciò che è negato”. E infine alle 17,30 ritorna Buongiorno Notte, il format creato da Giovanni Mazzara che stavolta sceglie la luce e l’esperienza rigenerativa di Danisinni dove, alle 19, sbarca anche la musica di PianoCity

PALERMO,  CARINI E CEFALÙ UNITE DAL COUPON.  Carini e Cefalù sono state la sorpresa del primo weekend: si sono riempite di visitatori ben felici di scoprire due cittadine alle porte di Palermo, colme di tesori spesso inattesi o comunque pronti ad essere raccontati. Si visitano tutte con lo stesso coupon.  A Carini a farla da padrone è sempre il Castello dei La Grua Talamanca dove ascoltare “L’amaro caso” della baronessa infelice; ma sarà una vera sorpresa il bellissimo oratorio di stucco del Santissimo Sacramento, oppure i preziosismi rococò e i festoni dorati della chiesa degli Agonizzanti, vero colpo d’occhio; la chiesa delle Anime Sante, la prima Matrice,  colma di stucchi; o Maria Santissima del Rosario dove sono stati recuperati e gli affreschi settecenteschi. E non dimenticate la catacomba paleocristiana di Villagrazia, il cimitero sotterraneo più esteso della Sicilia occidentale. Una sola esperienza, ma straordinaria: nella chiesa di San Vincenzo si potrà ascoltare (e capire il funzionamento nei dettagli) uno dei pochissimi organi “bandistici” di Francesco La Grassa, ovvero con i registri tipici delle bande musicali. Appuntamento sabato alle 15.30, 16.30, 17.30; e domenica alle 10.45, 16.30, 17.30.

A Cefalù vi attende invece una sorpresa aggiunta in corsa: soltanto domenica (alle 19) al Museo Mandralisca,  il famosissimo Ritratto d’Ignoto diventerà una performance di Stefania Blandeburgo ispirata al romanzo che Vincenzo Consolo ha cucito sull’enigmatica figura che sorride sorniona dalla tela (e che da sola vale il viaggio). Da prenotare già sul sito, i posti rimasti sono pochi. Il resto del borgo è ovviamente aperto alle visite, a partire dal lavatoio medievale, “campione di ingressi” lo scorso weekend. Ma anche gli interni sontuosi di Santa Maria al Borgo; la chiesa del convento di San Francesco, del XIII secolo, che ospita una Madonna con Bambino, attribuita a Domenico Gagini; la chiesa della SS. Trinità del XV secolo, alle pendici della Rocca che ha una particolarissima cripta. Sotto il parco urbano della Rocca, si trovano le testimonianze della Cefalù antica e medievale; e, nella Corte delle Stelle, i resti di una strada di epoca ellenistico-romana. Due artisti aprono i loro studi: il pittore Giuseppe Forte inviterà sabato il pubblico a colorare scorci di Cefalù; e lo scultore Roberto Giacchino accoglierà domenica nella sua bottega tra intagli in legno d’ulivo e in pietra.

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