"Una città come un'altra", la mostra fotografica all'Antica stazione di Ficuzza
Domenica 20 agosto nello scenario della seconda festa del Jazz del Ficuzza J&b Summerfest 15° edizione, presso l'Antica Stazione di Ficuzza ospiterà la mostra fotografica Una città come un'altra di Zri Mario Conti. Coordinamento: Virgilio Ferrara.
Mario Conti (Zri) nasce nel 1966 a Villafrati (PA). Dal 1987 al 1996 si occupa di pittura, in un periodo ricco di incontri con artisti come Francesco Carbone e Giusto Sucato. Successivamente decide di dedicarsi alla fotografia, analogica e digitale. Personali : 2010 "death sleeps red" Palazzo Fatta, Palermo 2011 "...e per poi svanire via" Biblioteca Comunale , Godrano 2016 " sembra l'una di notte in un mondo di cani" Fabbrica102 , palermo 2016 " Di chista terra" Palazzo Filangeri, Villafrati stillphoto : summer '82 when zappa came to sicily (abra&cadabra)- la Spartenza (abra&cadabra ,rai ) Pubblicazioni : Potpourri Magazine , Rolling Stones Magazine , Street Photographer Notebook e altri UNA CITTA' COME UN'ALTRA Viaggio fotografico di Zri Mario Conti Il fotografo prende le distanze – focali ed emotive – così come il celebre scrittore-giallista George Simenon nei confronti della sua città natale, Liegi, nell'autobiografia “Un uomo come un altro”. L’atmosfera è tersa, nei suoi bianchi e neri, ma rarefatta nei giochi di doppie esposizioni e grane analogiche; tesa come la vetta della stazione ferroviaria di Liège-Guillemins sospeso il tempo come in attesa di un indizio: l’apparizione di un uomo dal passo veloce all’angolo della Cattedrale di San Paolo o del Palazzo dei Principi-Vescovi; la traiettoria di un corvo che spezza geometriche e rigide convinzioni del guardare; una sagoma scura che scavalca Montagne de Bueren. Eppure l’indizio non esiste e neanche un colpevole. Solo l’occhio di Zri ed il fiuto di un fedele cane, sempre presente nelle sue foto, possono risolvere l’enigma di questo viaggio: l’importante è l’esserci e non l’esserci stato. Per questo le luci della città sembrano accese da sempre e da sempre un aereo sospeso tra i rami degli alberi. In una notte, in un cielo, in una città come un’altra (Daniela Cappello)