Teste di moro, una mostra di tavole acquerellate ne racconta la storia
Sono forse l’oggetto siciliano più conosciuto in Italia e all’estero. Ma in pochi conoscono davvero la storia che sta dietro queste interessantissime ceramiche artigianali dal grande valore artistico ed estetico. Oggetti ormai di culto che nascondono una storia che potrà presto essere riscoperta grazie ad una mostra di tavole acquarellate che ripropongono, tavola dopo tavola, la storia che ha portato alla creazione della leggenda siciliana famosa in tutto il mondo.
Si inaugurerà infatti martedì 12 ottobre alle 18:00 a Palermo presso lo spazio espositivo Unconventional Art Space di via Giovanni Meli 53, dietro piazza San Domenico, la mostra dedicata ad una produzione di tavole acquarellate a cura di Catia Sardella, famosa acquerellista ed artista poliedrica palermitana. La mostra, curata da Massimo Mirabella, antropologo e giornalista, presenterà una ventina di pezzi unici realizzati esclusivamente per questa esposizione mentre una serie di tavole litografiche, a tiratura numerata e limitata a venti esemplari, verranno ritoccate a mano singolarmente dall’artista durante l’inaugurazione e messe a disposizione del pubblico.
Dodici, some dicevamo, le tavole che compongono la storia di amore, gelosia che i visitatori potranno ripercorrere insieme agli interventi live dell'autrice. La storia si colloca intorno all'anno 1000, durante la dominazione dei Mori in Sicilia e si svolge nel più antico rione arabo di Palermo: il quartiere della Kalsa. Anche il Boccaccio, nel suo Decamerone, offre una versione, poi ripresa da Pasolini in un suo film, della leggenda palermitana che così può contare anche su una seconda versione non meno cruenta della prima e anche questa ambientata in Sicilia. “La storia delle teste di moro fa riflettere - afferma il curatore Massimo Mirabella - circa l’eterno scontro tra la vita e la morte. Scontro, questo, tipico della tradizione iconografica siciliana. Morte e delitto accostati spesso a meraviglie dell’arte e della narrativa. Basti passeggiare per i mercati storici di Palermo per vedere immagini di santi agonizzanti accanto ad un tripudio di vita grazie ai colori di frutta e verdura, la morte degli stessi animali posti sui banchi dei macellai e dei pescivendoli diventano a pochi metri piatti di altissimo valore culinario addobbati come vere e proprie opere d’arte o che spesso, addirittura, vengono ripresi come soggetti di meravigliosi quadri che hanno segnato la storia dell’arte italiana. In quest'ottica anche la storia delle teste di moro coniugano, come solo i siciliani sanno fare, una vicenda di amore, di gelosia e di morte violenta con la nascita di un manufatto dal valore artistico e antropologico altissimo che è oggi un simbolo internazionalmente riconosciuto della Sicilia”.
La mostra sarà visitabile ogni giorno dal 12 al 23 di ottobre presso lo spazio espositivo di via Giovanni Meli, 53 a Palermo con orario 17:00 - 22:00 e con doppia apertura il sabato e la domenica con orario 11:00 - 13:00 e 17:00 - 22:00.