Compagni di scena, quinto appuntamento al Convento Cabaret
Domenica 21 giugno al Convento Cabaret alle 18 e alle 21.30 quinto appuntamento con “Compagni di scena”, il primo concorso bandito dal Convento Cabaret e rivolto alle compagnie teatrali siciliane.
Il 21 giungo alle 18 si parte con “Teatro che passione” di Salvo Caminita. Da Alan Bennett a Gabriella Ferri tra maschere parodie e cabaret! Con Salvo Caminita, Edvige Puleo e Rosa Ippolito. Uno spettacolo particolarmente coinvolgente fatto di musica e passione per il teatro. Testi, musiche e regia curati dall'attore palermitano Salvo Caminita. Lo spettacolo inizierà con una rivisitazione che l'attore palermitano farà di "Una patatina nello zucchero" di Alan Bennett dove tematiche forti come il ritardo mentale, l'emarginazione sociale ed il complesso di Edipo verranno trattati in una chiave diversa quasi di paradossale comicità.
A seguire lo spettacolo continuerà con corto teatrale scritto da Salvo Caminita: "La matre è sempre la matre". Una esaltazione di una figura materna naif, a limite tra il folle ed il paradossale.. di una madre troppo apprensiva che racconta i suoi stati d'animo ed il suo vissuto.... vezzi, vizi e peculiarità di una palermitanità accesa ed esagerata. L'attaccamento morboso ad una figlia che ormai donna vuole liberarsi da tutti i tabù sessuali e non... Una serie di eventi, incontri e personaggi che si alternano sul palco.
Si chiude con il tributo che Salvo Caminita fa a Gabriella Ferri cantando due dei suoi brani più popolari: Sempre e Dove sta zazà, simbolo di una teatralità nostrana, del carattere e della maschera teatrale. Lo spettacolo sarà accompagnato dalla voce della cantante Rosa Ippolito. Ingresso 10 euro.
Il cast completo con:
Salvo Caminita
Rosa Ippolito
Tiberio Tibba Cantafia
Edvige Puleo
Ilenia Moncada
Luca Jackson
Alle 21,30 l’ultimo spettacolo in gara: “Pipispezzi” de Il Faro. Due sorelle, una dolce come miele, l’altra acida come succo di limone. Un baillame di personaggi che attraverso la propria esperienza e un personalissimo pensiero conducono lo spettatore alla scoperta dell’indiscusso protagonista di questa commedia brillante: Amore.
Degna dello schema shakespeariano de “La bisbetica domata” Pipispezzi è la storia, sapientemente intrecciata e magistralmente colorata di sicilianità, di Gaetana testarda e lunatica primogenita della benestante famiglia Gianfalla. Con un caratterino “tuttu pipi e spezzi” la giovane tiene in scacco le sorti di tutti, costretti a lasciarla comandare per non scatenarne le funeste ire. Patisce la madre che la vorrebbe doma e delicata come la secondogenito Bianca, patisce la povera ragazza e il di lei innamoratissimo fidanzato, costretti ad attendere il matrimonio della bisbetica primogenita per coronare il loro sogno d’amore, patisce il padre che anela il giorno in cui un povero disgraziato se la porterà via e lo libererà dalla diavola che impera in casa sua.
È Amore, come nella migliore tradizione shakespeariano, sotto le grossolane ma genuine spoglie di Pietro che si presenterà per un fortuito incidente a rimettere a posto ciò che i capricci e l’indulgenza non possono più sanare. Costretta a sposare un umile garzone di macelleria, Pipispezzi affronta la vita matrimoniale con lo stesso piglio arrogante di sempre. Amore però è lezione di pazienza, di costanza e di sacrificio. E Pietro è maestro sopraffino: le sue prese di posizione demoliranno il muro dell’Io egoista di Gaetana, con la dolcezza e la tenerezza e su quelle macerie costruiranno un odoroso giardino del “Noi” nel quale custodire il più bel fiore appena germogliato: la nuova pipispezzi. Amore insegna che tutto si aggiusta con la tenerezza, che il sentimento non è per padroni e servi, vincitori e vinti. Amore è per chi, l’uno per l’altro, ogni giorno dà se stesso senza freni per la sola felicità di dare che riempie il cuore e cementa la serenità. Ingresso: 10 euro