Teatro da "Kamera" all'Agricantus, Sergio Vespertino è il pianista sull'Oceano di Baricco
“Teatro da Kamera”, Sergio Vespertino torna a vestire i panni del pianista sull'Oceano di Baricco. Per la rassegna dedicata alla prosa contemporanea il Teatro Agricantus di Palermo diretto da Vito Meccio ripropone lo spettacolo che la scorsa estate ha riempito i più bei teatri all'aperto:“Novecento”, il monologo teatrale culto di Alessandro Baricco portato in scena dall'attore palermitano che sul palco sarà accompagnato dal fisarmonicista Pierpaolo Petta, autore delle musiche originali.
"Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla". Dopo il successo estivo il Teatro Agricantus di Palermo ripropone per due serate all'interno della rassegna di prosa contemporanea “Teatro da Kamera. Verità O-Scena” martedì 23 novembre alle ore 21 (replica mercoledì 24 ore 21) il testo culto di Alessandro Baricco, portato in scena dall'artista palermitano Sergio Vespertino: “Novecento”.
Nella scenografia minimal firmata da Carlo De Meo Sergio Vespertino, in scena al fianco di Pierpaolo Petta che firma le musiche originali, vestirà i panni del personaggio più iconico e amato di Alessandro Baricco, il pianista sull’Oceano appunto, che dopo aver raggiunto il successo del grande pubblico grazie alla trasposizione cinematografica di Giuseppe Tornatore - che vedeva nel ruolo del protagonista lo straordinario Tim Roth -, torna a rivivere a teatro nella produzione voluta da Vito Meccio e firmata dalla Cooperativa Agricantus di Palermo, con il sostegno della Regione siciliana - Assessorato Turismo Sport Spettacolo e del Ministero della Cultura.
Quella di Danny Boodman T.D. Lemon, il leggendario pianista jazz che non ha mai messo piede sulla terraferma e che decide di vivere in simbiosi con il Virginian, il piroscafo che viaggiava tra l'America e il Vecchio Continente e sul quale è cresciuto, è ormai considerato un grande classico, capace di affascinare ed emozionare il pubblico di ogni età.
"Del testo di Alessandro Baricco apprezzo l'idea del mare, l'idea di vivere in un luogo instabile e definito, limitato... una vita sospesa, una situazione liquida che ha un suo fascino - dice Sergio Vespertino -. La fragilità d'animo di Danny Boodman T.D. Lemon mi ha davvero incuriosito, tanto da conquistarmi: quell'impatto con l'immenso dopo aver vissuto per tutta una vita in un luogo confinato, in quella che per molti può essere percepita come una prigione, ma che per il protagonista è tutto il suo mondo".
"Rispetto ad altre messe in scena ho prediletto il monologo finale che a mio avviso riesce a mettere in evidenza anche altre fragilità dell'animo umano - aggiunge Vespertino -, che vanno oltre al concetto di spazio e di immenso. Tra le pieghe del testo ho trovato altre fragilità e anche una chiave di lettura diversa, più sottile, utile a svincolarsi da alcune debolezze umane. In scena porto il mio romanticismo malinconico, anche se il monologo viene alleggerito dalla mia personalizzazione che dona allo spettacolo quella convivialità che mi è congeniale".
Quello di “Novecento” è un ruolo insolito, ma non nuovo, per l'artista che ha fatto dei testi brillanti la sua cifra stilistica: se il suo teatro è frutto di una sapiente manipolazione di repertori tradizionali e popolareschi e di cabaret di parola, che gli permettono di esprimere in maniera originale le sue indiscusse qualità istrioniche e attoriali, è anche vero che come attore lo abbiamo potuto apprezzare più volte anche in ruoli seri ed impegnati, come in “Il rosa e il nero” - da “Oscar e la dama in rosa” di Eric-Emmanuel Schmitt - o nello spettacolo “Carrubello” ispirato al racconto “Il cane che ha visto Dio” di Dino Buzzati. Artista di riconosciuta bravura e genialità, Sergio Vespertino riesce sempre a dialogare con il pubblico creando quel filo sottile che unisce il performer allo spettatore.