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La stagione romana del Beato Angelico in un volume di Gerardo De Simone

Nuove ipotesi attributive e materiali inediti sulla fortuna del pittore teologo. La presentazione lunedì 30 aprile, alle 17, all’Accademia di Belle arti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

La stagione romana del Beato Angelico in un volume di Gerardo De Simone "Nuove ipotesi attributive e materiali inediti sulla fortuna del pittore teologo" La presentazione lunedì 30 aprile, alle 17, all’Accademia di Belle arti di Palermo. L’ultimo decennio di attività di Fra Giovanni da Fiesole, detto il Beato Angelico, si svolse a Roma. A questa stagione particolarmente intensa e feconda del pittore domenicano, con nuove ipotesi attributive e materiali inediti sulla fortuna dell’artista, è dedicato il volume dello storico dell’arte Gerardo De Simone, docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e fondatore nel 2001 e codirettore della rivista di arti visive e beni culturali ‘Predella’.

L’importante monografia, edita alla fine del 2017 da Olschki, dal titolo ‘Il Beato Angelico a Roma 1445-1455. Rinascita delle arti e Umanesimo cristiano nell’Urbe di Niccolò V e Leon Battista Alberti’ sarà presentata lunedì 30 aprile, alle 17, all’Accademia di Belle Arti di Palermo (Aula Magna di Palazzo Fernandez) in via Papireto, 20. Nella Roma del primo Rinascimento, il Beato Angelico operò al servizio di due pontefici, Eugenio IV e Niccolò V, di un cardinale, Juan de Torquemada, e per la casa madre del proprio ordine, Santa Maria sopra Minerva, dove fu sepolto in una tomba monumentale.

Dei cicli di affreschi eseguiti dal pittore nella città dei papi, solo la Cappella Niccolina si è conservata, capolavoro artistico e manifesto ideologico della Renovatio Urbis. Nel volume sono ricostruiti in dettaglio la configurazione e i dati salienti anche delle opere perdute, dalla Cappella del Sacramento in Vaticano fino alle Meditationes nel chiostro della Minerva, attraverso fonti testuali e figurative fin qui trascurate. Vengono inoltre avanzate nuove ipotesi attributive e presentati materiali inediti sulla fortuna dell’artista, in particolare dei celebrati affreschi niccolini.

Protagonista dell’Umanesimo cristiano, l’Angelico determinò, con Leon Battista Alberti, Bernardo Rossellino e Piero della Francesca, una svolta epocale nella Roma del primo Rinascimento. Partecipano all’incontro Alberto Coppola Amero D’Aste Stella e Mario Zito, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Intervengono Alessandra Buccheri, storica dell’arte e docente dell’Accademia di Palermo, Evelina De Castro, direttore del Polo regionale per i siti culturali, Galleria regionale Palazzo Abatellis. Modera Giulia Ingarao, coordinatrice del Corso di Didattica dell’arte all’Accademia di Palermo.

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