"Decameron Dolci", Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi sul palco del Teatro Biondo
Decameron Dolci - Racconti di ex poveri cristi debutta in prima nazionale, venerdì 8 aprile alle ore 17.00, nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, che lo produce insieme a Teatri Alchemici. Repliche fino a 10 aprile. Autori e protagonisti dello spettacolo sono Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi, che firmano la regia e la drammaturgia di questa originale messa in scena definita “un atto unico per corpi e voci”, nel quale gioca un ruolo importante il coinvolgimento del pubblico.
Liberamente ispirato ad alcuni testi di Danilo Dolci, il sociologo, poeta e attivista che ha promosso diverse “lotte” nonviolente in Sicilia al fianco della popolazione più povera ed emarginata, Decameron Dolci recupera il patrimonio culturale e i principi che animavano le sue battaglie e il suo impegno civile, fondato sul modello educativo della “maieutica reciproca”. Si parte dunque dal primo germe di interazione - i due attori sulla scena - per estendere il dialogo, con sollecitazioni non definite da un copione preciso e dunque variabili ad ogni replica, al pubblico in sala, col quale si vuole attivare un rapporto vivo, senza pregiudizi e senza divisione dei ruoli.
"Tutto irradia poesia - spiegano Di Gangi e Giacomazzi -: un campo, una scuola, una strada, una diga, una relazione, un limone. Danilo Dolci aveva capito infatti che per costruire un futuro umano non si può prescindere da un atto poetico; comporre il Poema alla vita diventa quindi l’obiettivo degli esseri umani".
Attori e pubblico, in questo esperimento di “autoanalisi teatral-popolare”, lavorano insieme alla costruzione di un atto poetico cangiante, da offrire al mondo come riflessione e dibattito. "Un'antica e una moderna umanità - aggiungono gli autori dello spettacolo - diventano onde sonore, si incontrano e si raccontano attorno a un fuoco immaginario, come una comunità che canta il valore della propria presenza. La gente, la terra, l’acqua, il tempo, lo spazio, la luna diventano le parole per esprimere il bisogno di poesia in un mondo sempre più prosaico. Donne e uomini forse si ribelleranno al destino da poveri cristi semplicemente esprimendo se stessi e contro la dimenticanza potranno lanciare la loro voce: una memoria umana, politica, storica, narrante, poetica, lunare, limpida (o torbida) come acqua".
Il risultato, nelle intenzioni degli autori, vuole essere un flusso di coscienza che possa offrire un’occasione per vivere la realtà che ci circonda, oggi più problematica che mai sotto tutti i punti di vista, con maggiore consapevolezza, usando lo strumento delle parole - che per Danilo Dolci erano sangue che scorreva nelle vene, erano strade, carezze ed emozioni - da un luogo privilegiato quale è il palcoscenico di un teatro, sul quale i due attori, guardandosi negli occhi, generando conflitti e raccontando di miseria faranno “uso dell’esperienza”.
Calendario delle rappresentazioni
ven. 8 aprile ore 17.00
sab. 9 aprile ore 17.00
dom. 10 aprile ore 20.30