Apologia, quando una generazione fa i conti con se stessa: lo spettacolo al Biondo
Elisabetta Pozzi è la protagonista di Apologia di Alexi Kaye Campbell, drammaturgo greco naturalizzato britannico, che debutta nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo martedì 4 febbraio alle ore 21.00 nella messa in scena prodotta dal Centro Teatrale Bresciano e dal Teatro Stabile di Catania e diretta da Andrea Chiodi.
Al fianco di Elisabetta Pozzi recitano Alberto Fasoli, Christian La Rosa, Francesca Porrini, Martina Sammarco. Le scene sono di Matteo Patrucco, i costumi di Ilaria Ariemme, le musiche di Daniele d’Angelo e le luci di Cesare Agoni. Repliche fino al 9 febbraio. Apologia è una commedia ironica e allo stesso tempo profonda, che affronta con humour britannico la storia di una famiglia della buona società inglese, fatta di scomode verità domestiche, di grandi speranze e altrettanto cocenti disillusioni, fino a una sorprendente, emozionante conclusione.
Kristin Miller - intrepretata da Elisabetta Pozzi - e? una colta sessantenne, esperta di storia dell’arte, in gioventù militante della sinistra radicale e da sempre politicamente impegnata. E? madre di due figli: Peter, un banchiere, e Simon, un romanziere fallito. Ha con loro un rapporto difficile: la sua schiettezza quasi brutale e la sua tendenza alla critica mordace sembrano pregiudicare irrimediabilmente la serenità familiare.
Nell’occasione del suo compleanno e? prevista nella sua casa di campagna una cena che la riunirà dopo molto tempo con i figli, affiancati dalle rispettive compagne: Claire, attrice inglese di soap opera, e Trudi, la nuova fidanzata americana di Peter, che Kristin ancora non conosce. Completa la compagnia Hugh, disincantato e ironico omosessuale, coetaneo e amico e di vecchia data della padrona di casa.
"Trovarsi davanti a questa serata in famiglia, che si trasforma in una sorta di resa dei conti della vita di tutti - spiega il regista Andrea Chiodi - e? stato come trovarsi davanti a un C?hecov contemporaneo. Per tematiche, ma soprattutto per la costruzione dei rapporti tra i personaggi e delle scene tra di essi. Ho voluto immaginare una casa come luogo privilegiato ed esclusivo, chiuso e nascosto, dentro cui si muovono i pensieri, gli sguardi, le difese e gli scontri di tutti. Il testo di Campbell, cosi? perfettamente orchestrato, con un ritmo serratissimo e un plot molto chiaro, ci ha permesso di lavorare sui ritmi e sui silenzi quali momenti privilegiati per la riflessione e il pensiero".
Nel corso di questa turbolenta serata in famiglia succede di tutto: si riaprono ferite, si rivivono ricordi, si spalancano le grandi domande dei nostri tempi: il possibile fallimento delle rivolte studentesche e del ’68, l’imborghesimento di chi ne faceva parte e poi ancora domande sul consumismo e sulla fede, sui rapporti umani, sul coltivare i propri talenti e sulla relazione tra genitori e figli, su cosa si e? lasciato loro in eredita? di quel periodo in cui si credeva nel valore delle ideologie.
"Dentro queste grandi tematiche - aggiunge Chiodi - abbiamo dovuto muoverci e dar vita a una situazione privata con il desiderio di renderla universale, senza dare delle risposte ma raccontando l’eccezionalità che e? l’umano quando si mette in ricerca. Tutto questo passando da Giotto, quale vero artista rivoluzionario, che offre a noi l’occasione di riguardare ai grandi del passato per capire meglio come essere artisti oggi, ripartendo dalle esigenze reali e importanti che ci muovono".
Calendario delle rappresentazioni
- mar. 4 feb. ore 21.00
- mer. 5 feb. ore 21.00
- gio. 6 feb. ore 21.00
- ven. 7 feb. ore 17.00
- sab. 8 feb. ore 17.00
- dom. 9 feb. ore 20.00