Sicilia Queer filmfest prosegue al De Seta: per la terza giornata film ma anche mostre
Venerdì 10 settembre il Sicilia Queer filmfest apre la sua terza giornata presso il Cinema De Seta alle ore 15.30 con la proiezione di Opening di Antonio Cavallini (Italia 1997), documentario sperimentale in b/n girato alla fine degli anni Novanta in 16 mm tra New York e Milano, che racconta il lavoro fotografico di John Lovett e Alessandro Codagnone fatto di tematiche quali l'identità gay, la vita sessuale, la pornografia, il rapporto di coppia e i rapporti familiari.
Alla proiezione farà seguito l'incontro con Michele Pauli, Ilaria Cavallini, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, mentre alle ore 18.30 presso il Centro Internazionale di Fotografia diretto da Letizia Battaglia si inaugura Lovett/Codagnone. Dreams Never End, mostra a cura di Antonio Leone e Donato Faruolo, che omaggia il lavoro della coppia di artisti, per la prima volta in Italia e a due anni dalla morte di Alessandro Codagnone: il duo italo-americano, nato nel 1995, spazia dalla fotografia alla scultura, dal video all’installazione fino alla performance, in un ironico gioco delle parti teso a smascherare i rapporti di forza che si definiscono socialmente all’interno delle relazioni interpersonali.
Un'analisi delle dinamiche di potere, una riflessione lucida sui processi di normalizzazione in atto che castrano e soffocano le sub-culture, le pratiche di dissenso, l'affermarsi del soggettivo. Dalla critica della normalizzazione della comunità lgbt all’esplorazione dei codici della comunità leather e sadomaso, Lovett/Codagnone concepiscono l’arte come una pratica di libertà e di dissidenza, come resistenza e conflitto.
Tornando alle proiezioni a partire dalle ore 18.00 al Cinema De Seta si presenta Beatrix, lungometraggio in concorso firmato da Milena Czernovsky e Lilith Kraxner (Austria 2021); si prosegue con la seconda parte dei cortometraggi in concorso nella sezione Queer Short di cui si segnalano Red Ants Bite della georgiana Elene Naveriani, che ha per protagonisti due naufraghi nigeriani alle prese con i loro desideri reconditi mentre la città scorre meravigliosa alle loro spalle, senza soluzione di continuità tra giorno e notte, e Luz de Presença di Diogo Costa Amarante, selezionato alla scorsa Berlinale.
Alle ore 22.30 ancora un lungometraggio in concorso, si tratta di Deus tem Aids di Gustavo Vinagre e Fábio Leal (Brasile 2021) che affronta in modo diretto e coraggioso il tabù ancora esistente nei confronti dell’AIDS e le paure del nostro tempo: a 40 anni dall'inizio dell'epidemia di AIDS, sette artisti e un medico attivista, persone affette da HIV, offrono nuove immagini e prospettive per affrontare la sierofobia in Brasile. L’esplorazione di performance eccentriche rispetto alle presunte norme eterosessuali e alla concezione binaria del genere e delle sessualità si affianca a interviste più canoniche offendo una percezione odierna della sieropositività in cui l’esperienza personale si intreccia con l’indagine sociale.