“Sicilia classica festival”, la musica riparte da Turandot a Terrasini
Proprio come a Teatro: il cambio scena ha sempre bisogno del buio. E il mondo intero, maestoso teatro nostro, dopo mesi di fittissima oscurità, si prepara coraggiosamente alla nuova scena. E c'è già rumore dopo il buio della quarantena: è l'Italia che riparte. Le regioni italiane hanno riacceso i motori. Ed anche la cultura, l'arte tutta, è pronta, anzi prontissima all'audace riavvio. bIn prima linea la Sicilia, da sempre terra tenace, testarda, pronta a rischiare, a trascinare. Dopo il silenzio assordante della chiusura, i teatri, le fondazioni, le società e le associazioni culturali tornano finalmente, ancora a cancelli semichiusi e sottovoce, ad accendere gli uffici. Ed è ancora una volta SiciliArte, con il prestigioso e attesissimo Sicilia Classica Festival 2020 ad intimare con convinzione un “Avanti tutta” dal capoluogo siculo nel nome del Teatro e della Musica. Non se ne parla di lasciare la Sicilia senza lirica. Siamo rimasti immobili innanzi alla tragedia, una tragedia che racconterà il 2020 come uno degli anni più oscuri nella storia delle nazioni. Ed è bene tenere a mente che non è finita, che dipende da noi, da tutti noi. La condotta, la tolleranza, la prudenza: nulla va dimenticato. Ma è anche tempo di scavare tra le macerie, recuperare i progetti sommersi, i pensieri migliori: è tempo di tornare. Tra i più audaci ancora una volta ci sono gli artisti; musicisti, scenografi, macchinisti, attrezzisti, registi, attori, danzatori, coristi.
E sono tornati a squillare anche i telefoni di tutti i sovrintendenti d'Italia. Ed è nel palermitano che si parla già con trepidazione di Sicilia Classica Festival, annunciato e atteso già da molti mesi. E SiciliArte, puntuale come un orologio svizzero, ha già le sue date. Sarà infatti l'Anfiteatro Villa a Mare di Terrasini, il 29 e il 30 Agosto, ad aprire il grande Festival e abbracciare di nuovo il suo pubblico, in piena sicurezza, con una nuova, imperiale scommessa: Turandot, di G. Puccini, con la raffinatissima regia di Salvo Dolce, una produzione che il 5 e il 6 Settembre, a grande richiesta, replicherà all'Arena delle Rose di Castellammare del Golfo. Una Turandot all'insegna delle distanze emotive, che scandiscono i giorni di tutti da duemila anni; un'indagine profondissima dei sentimenti e delle paure che tengono separate le vite umane, per volontà egoistica o per una tragedia inevitabile. Un vero scavo archeologico nelle viscere di un'umanità impaurita, sospesa, circuita dal mistero della vita e della morte, da sempre quest'ultima principessa di enigmi irrisolti. Un cast di voci imponenti e sicure rievocherà le melodie narrative dell'amatissimo compositore toscano: Natasa Kàtai (Turandot), Alberto Profeta (Calaf), Lucia Escribano/Stephanie Van Der Goes (Liù), Pierpaolo Christian Barone (Timur), Salvatore Grigoli (Ping), Francesco Ciprì (Pang), Manuel Pierrattelli (Pong), Davide Schiacchitano (Altoum, Principe di Persia), Giovanni Palminteri/Alberto Crapanzano (Mandarino), Mariano Manzella (il Carnefice), Valentina Vinti (I Ancella), Lillj Lo Grasso (II Ancella); una produzione che punta in alto, molto in alto.