Dai cunti contemporanei ai nuovi eroi dell'oggi: tre spettacoli per "Settembre al Riso"
Il cunto si fonde con la musica antica, un Santo offre uno spunto per indagare l'uomo e il comunicatore. La terza settimana di programmazione di Settembre al Riso si apre domani (mercoledì 15 settembre, con replica giovedì 16) alle 21,30 nel cortile del Museo di arte moderna e contemporanea "La leggenda di Orlando: battaglie, amore e follia”, progetto di MusicaMente con la Scuola di scenografia dell'Accademia di Belle Arti. Messinscena di Fabrizio Lupo, drammaturgia e narrazione di Maurizio Maiorana.
Ideato da Paolo Rigano accosta brani strumentali di Antonio Vivaldi agli episodi del cunto: così la scena della battaglia tra musulmani e cristiani è accompagnata dalle strappate degli archi della Sinfonia RV 116, l’amore non corrisposto di Orlando per Angelica dall’Adagio del Concerto per flautino RV 443, infine la follia di Orlando dalle variazioni sul tema della Follia. Un'ipotesi di sviluppo dell'antica tradizione dell'opera dei pupi e del cunto, che si confrontano con la musica barocca e l'animazione digitale. Un ensemble di giovani ma già affermati musicisti siciliani ed il cuntista Maurizio Maiorana: musica barocca e cunto si incontrano nella figura di Orlando, eroe innamorato e furioso, incarnazione della varietà degli affetti e simbolo di una Sicilia profondamente “barocca”.
Compongono l’Arianna Art Ensemble, Giorgio Chinnici (viola), Raffaele Nicoletti (violino), Riccardo Palumbo (violoncello), Alessandro Nasello (flauto e fagotto), Cinzia Guarino (clavicembalo), Paolo Rigano (arciliuto, chitarra barocca e oud), Marco Lo Cicero (contrabbasso). L'animazione delle marionette è a cura di Emilia Guagliardotto e Gabriele Genova. Il fondale di scena è stato realizzato da Alessia d'Amico e Grazia Inserillo. Biglietti: 7 euro.
Venerdì 17 e sabato 18 settembre, sarà la volta di “Secret Sacret. #1° studio”. Luigi di Gangi e Ugo Giacomazzi partono da San Francesco per indagarlo dal di dentro: l'esempio umano più cristiano o banalmente cattolico; il santo irrappresentabile, sfaccettato, già munito di infinite biografie cartacee e cinematografiche; la figura simbolica, rivoluzionaria, fuori da tempo e spazio definiti; il grande comunicatore, inventore di linguaggi, che canta ed incanta, parla, stupisce, recita, impara a memoria e parla a braccio, un vero Giullare di Dio. Pretesto ideale per noi per giocare, mischiare linguaggi differenti in modo serio e grottesco a cominciare dalla musica di Sergio Beercock, prolungamento dell’attore che ne amplifica i sentimenti, senza tralasciare le citazioni ironiche del mondo del teatro: dalle origini ai mistery plays, le sacre rappresentazioni, la commedia dell'arte, il teatro elisabettiano, quello mesmerico dei ciarlatani girovaghi, quello cecoviano, fino a quello contemporaneo. Una performance totale come totale era il suo modo di vivere la ricerca del divino interiore. Biglietto: 7 euro.
Chiuderà questa terza settimana di programmazione, domenica 19, lo spettacolo My name is Patrick Zaki. 45 days, scritto, diretto e interpretato da Alessandro Ienzi, dedicato al ricercatore egiziano detenuto a Tora, a El Cairo, dal 7 febbraio 2020. Un viaggio tra gli eventi che hanno caratterizza il XXI secolo, dalle Torri gemelle alla Primavera araba, fino ai massacri di Nizza e Parigi. L'analisi dell'impatto che le politiche internazionali hanno sulla vita di ciascuno. E’ uno spettacolo in quattro lingue, con installazioni video e le pitture i Beksinski e Basquiat. biglietto: 10 euro.
La rassegna Settembre al Riso, giunta al suo secondo anno di vita, è promossa dall’Assessorato regionale ai Beni culturali, fortemente voluta dall’assessore Alberto Samonà in collaborazione con il Museo Riso e CoopCulture. Tutti gli appuntamenti iniziano alle 21 (in caso contrario, è indicato l’orario diverso). Si entra solo con green pass o tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti. Per gli spettacoli a ingresso libero, si entra fino ad esaurimento dei 180 posti disponibili.