Solo per Lelio, dal clavicembalo di Adalgisa Badano al violoncello di Michele Marco Rossi
Dopo il grande successo dell’inaugurazione della rassegna “Solo per Lelio” (curata da Valeria Cuffaro) con il concerto sold out degli Henry Now, venerdì 25 novembre prenderà il via la seconda settimana con un ricco cartellone in programma tra concerti e seminari.
Venerdì 25 novembre, alle ore 21 (Cantieri Culturali alla Zisa - Sala Perriera) si terrà il concerto solista di clavicembalo di Adalgisa Badano, musicista dedita intensamente sia alla musica antica che a quella contemporanea. “Double”, il titolo del suo concerto per solo clavicembalo, deriva dal termine che indica la ripetizione di una delle danze con abbellimenti o variazioni nelle suite barocche.
Un viaggio in cui verranno proposte delle coppie di brani: l’uno antico, l’altro contemporaneo, ma legati - per analogie o contrasti timbrici, estetici, per afflato emotivo o “parentele" esecutive - da un fil rouge che li valorizza reciprocamente. Il primo Settecento di Domenico Scarlatti, J. S. Bach, i due Couperin, J. P. Rameau giostrerà con autori del nostro tempo: L. Berio, G. Bryars, T. Takemitsu, H. Cowell (quest’ultimo abbastanza noto pioniere di nuove risorse musicali soprattutto pianistiche, della tastiera e della cordiera, ma qui alle prese, nell’anteguerra, con un appena rinato clavicembalo).
Adalgisa Badano, dopo gli studi pianistici conclusi brillantemente nel Conservatorio V. Bellini di Palermo ottiene una borsa di studio a Cambridge per il perfezionamento con Julian Jacobson. Successivamente si dedica con passione allo studio del clavicembalo sotto la guida illuminante di Enrico Baiano. In seguito, approfondisce lo studio del clavicembalo con Cristophe Rousset presso l’Accademia Chigiana di Siena.
In veste di clavicembalista e continuista ha preso parte a numerosi concerti con l’Ensemble di Strumenti Antichi “A. Scarlatti” del Conservatorio di Palermo, sotto la direzione di Giovanni Antonini, Riccardo Minasi, Enrico Onofri. Parallelamente intraprende un percorso, solistico e cameristico, nella musica contemporanea, esibendosi in Italia e all’estero in diverse formazioni cameristiche, presentando spesso opere in prima esecuzione assoluta: tra gli altri, in duo con il violoncellista Francesco Dillon, con il soprano Valentina Coladonato, come pianista e clavicembalista dello Zephir ensemble diretto da Francesco La Licata e dell’Algoritmo ensemble diretto da Marco Angius.
La giornata inizierà alle ore 10 con il seminario Finalmente il tempo è intero. Per Duccio Beverini e pianoforte, presso l’Istituto Magistrale Statale Regina Margherita - Liceo Musicale e Coreutico, riservato agli studenti del Liceo e condotto da Dario Buccino e Duccio Beverini, con il sostegno del Musikfonds, il fondo per la musica contemporanea del Ministero Federale della Cultura tedesco.
Sabato 26 novembre alle 21, sul palco della Sala Perriera, sarà la volta del concerto solista di violoncello di Michele Marco Rossi, uno degli interpreti di maggior riferimento che ha già ampliato significativamente il repertorio del violoncello, con alle spalle più di cento prime esecuzioni assolute e nazionali di nuova musica e un vasto repertorio di ruoli da solista, in ensemble e in formazioni cameristiche.
Ha preso parte alla realizzazione di nuovi lavori scritti da compositori di tutto il mondo e di diverse generazioni, dalle grandi firme internazionali ai giovani emergenti, contribuendo all’ampliamento del repertorio musicale dei nostri giorni non solo in termini numerici ma anche dal punto di vista delle possibilità creative, passando dalla musica strumentale al teatro d'avanguardia, alla musica elettronica e alle installazioni video. L’affetto che lo lega a Lelio Giannetto lo porta a dedicargli un programma di ampio respiro che copre 300 anni di musica, dal capolavoro dell’opera violoncellistica di Johan Sebastian Bach alla contaminazione metal della musica di Bernhard Gander.
Alle ore 9,30 del mattino si terrà il workshop Finalmente il tempo è intero. Per Duccio Beverini e pianoforte presso il Conservatorio Alessandro Scarlatti - Palermo, rivolto a pianisti, compositori, strumentisti, cantanti, danzatori, attori condotto da Dario Buccino e Duccio Beverini, con il sostegno del Musikfonds, il fondo per la musica contemporanea del Ministero Federale della Cultura tedesco.
Domenica 27 novembre alle ore 21,00 concerto in prima assoluta di Duccio Beverini, “Finalmente il tempo è intero. Per Duccio Beverini e pianoforte (2020/22)”: il titolo del nuovo lavoro del compositore Dario Buccino dichiara esplicitamente i due strumenti musicali a cui la composizione è destinata: il pianista Duccio Beverini e il pianoforte. Si può raggiungere la profondità dell'esperienza musicale separando l’intelligenza compositiva da quella interpretativa? Probabilmente no. Il Sistema HN®, creato da Buccino nei primi anni Novanta - e che sarà oggetto dei seminari e dei workshop di tutto il week end - implica la partecipazione attiva dell'interprete fin dalle prime fasi compositive.
Questo sistema organizza compositivamente specifici processi performativi - fisici, mentali ed emotivi - che conducono l’interprete a intensificare la propria presenza hic et nunc (da cui l'acronimo HN) e a generare un flusso di atti - sia sonori, sia silenziosi - sorti da aree misteriose della sua mente e inaspettati per la sua stessa coscienza. La partitura prescrive azioni da eseguire con l’intero corpo: slanci, crolli, spasmi, abbandoni. Un magma capillarmente parametrizzato che si riversa sulla nona più grave dello strumento.
L’aspirazione è far sentire come l’universo estetico di un brano, proprio perché spinto ai limiti di ciò che appare musicale, possa sprigionare una forza simbolica votata ad attrarre l’ascoltatore verso sé stesso e verso gli altri, facendogli sperimentare una sensazione di vitalità e di comunione col mondo, come accade a volte nei sogni. Verso la fine del pezzo questi due opposti rivelano la propria unità: l'interprete si allontana gradualmente dallo strumento e stabilisce un semplice contatto tattile con un ascoltatore, un contatto pieno di delicatezza e privo di invadenza. Il pezzo si conclude col ritorno del musicista al pianoforte, utilizzato ora come semplice veicolo di risonanze. La sublimazione della corporalità in affettività è compiuta.
Ad anticipare il concerto, alle ore 18,00, in Sala Perriera, il seminario Finalmente il tempo è intero. Per Duccio Beverini e pianoforte, rivolto questa volta al pubblico del concerto, condotto sempre da Dario Buccino e Duccio Beverini con la partecipazione del professore di Robotica Antonio Chella. Il concerto e il seminario sono realizzati con il sostegno del Musikfonds, il fondo per la musica contemporanea del Ministero Federale della Cultura tedesco e in collaborazione con il Dams di Palermo.
Dario Buccino è compositore, performer, teorico musicale, ha creato il Sistema HN® per la composizione dei processi performativi e le Percussioni HN® per il coinvolgimento dell'intero corpo nell'azione sonora. Nel 1994, a soli 25 anni, è stato docente ai Ferienkurse di Darmstadt, dove ha presentato il Sistema HN, definito da Heinz-Klaus Metzger "l'invenzione artistica più sorprendente degli ultimi 15 anni". Conduce seminari e workshop presso conservatori e università. La sua musica è oggetto di pubblicazioni accademiche, tesi di laurea, film documentari.
Duccio Beverini è un attivo interprete del repertorio contemporaneo, si è specializzato con Giancarlo Cardini e Benjamin Kobler. È uno dei pochissimi pianisti al mondo a suonare integralmente in concerto Naturliche Dauern 1-24 di Stockhausen (140 minuti), progetto patrocinato dalla Stockhausen-Stiftung. Ha ricevuto borse di studio del Ministero della Cultura tedesco per i suoi lavori sulla musica di Olivier Messiaen e per la collaborazione col compositore Dario Buccino.