"Cùntami, storie di canto magico": il film di Giovanna Taviani in anteprima al Rouge et Noir
Martedì 24 maggio alle 21:00 anteprima a Palermo per Cùntami. Storie di canto magico di Giovanna Taviani. La regista sarà presente in sala e introdurrà la proiezione insieme a Mimmo Cuticchio, Vincenzo Pirrotta, Yousif Iaralla (interpreti); Nicola Sferruzza e Roberto Intorre (scenografi); Palumbo editori (sponsor del film); Nicola Tarantino (Filmcommission Sicilia).
Mario Di Caro coordinerà l'incontro.
Il viaggio, con Don Chisciotte seduto sopra il tettino del furgone a bordo del suo cavallo bianco, e Ulisse, Polifemo, Angelica, Orlando, Bradamante e Rodomonte, la Sirena, Colapesce e Sancho Panza seduti sul retro, si svolge su un furgone rosso simile ai vecchi carretti siciliani del dopoguerra, che andavano in giro per la Sicilia a mostrare al popolo di contadini e pescatori l’Opera dei Pupi. Dall’800 in poi con il teatro tradizionale delle marionette, attraverso il grande patrimonio di storie antiche e condivise gli opranti diffondevano un gesto di ribellione politica.
L’Opera dei Pupi sopravvive nel sud, ancora oggi, come uno dei simboli dell’identita? siciliana, e nel 2001 e? stata proclamata dall’Unesco “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanita?”. Il viaggio parte da Palermo e tocca cinque luoghi simbolici della Sicilia, ciascuno legato a una storia e a un grande narratore orale siciliano.
I protagonisti sono Mimmo Cuticchio, a Palermo, primo e ultimo puparo vivente, che oggi si fa chiamare “il nuovo cuntista dei naufraghi”. Ci racconta del suo Teatro dei pupi e della sua formazione a Palermo tra gli antichi maestri del cunto da cui ha ereditato un mestiere oggi noto in tutto il mondo.
Vincenzo Pirrotta, a Partinico, nelle terre di Danilo Dolci e Peppino Impastato, ci cunta di Orlando Furioso per denunciare i latitanti mafiosi che ancora oggi si nascondono in territorio siciliano. Gaspare Balsamo, a Trapani, tra gli studi di una radio locale, le tonnare abbandonate e i mulini a vento di Culcasi, ci racconta dell’incontro tra Don Chisciotte e Peppino Impastato, ma anche della lotta contro i mulini a vento e della fuga di Ulisse dalle grinfie del Ciclope ubriaco.
Mario Incudine, a Gela, tra i resti del petrolchimico, e nelle cave di Caltanissetta ci canta il Lamentu di Turiddu Carnevale scritto da Ignazio Buttitta per Ciccio Busacca, che ha raccontato al mondo con la sua chitarra il sogno infranto di chi aveva creduto nel progresso in Sicilia.
Giovanni Calcagno, a Paterno?, dove ha sede la casa del cantastorie in memoria di Ciccio Busacca, e a Piedimonte Etneo, ai piedi dell’Etna, dove la terra trema e dove l’ex saltimbanco e artista di strada, ora volto noto del cinema e della televisione, vive senza luce e senza acqua in assoluta solitudine, cunta del poeta innamorato e solitario che fu inghiottito dal vulcano sotto le scosse di un terribile terremoto, e della solitudine del Ciclopuzzo innamorato, che proprio qui aveva la sua dimora.
Il viaggio si conclude a Palermo, laddove e? iniziato, dove Mimmo Cuticchio sotto le vesti di Don Chisciotte, percorre Corso Vittorio Emanuele su un bellissimo cavallo bianco guidato da Yousif Latif Jaralla, un narratore orale iracheno che ha imparato l’arte del cunto proprio da Cuticchio, nelle vesti di Sancho Panza. Il film si chiude sotto la superficie del mare, dove i pupi e le loro storie affondano per tornare a riposare. Martedì 24 maggio proiezione unica alle 21:00. Biglietto unico al botteghino 5 euro.