Il genio dei fratelli Coen in un film: "Arizona junior" sul grande schermo del Rouge et Noir
Così si rivelò il genio dei fratelli Coen, capaci con un tocco di bacchetta magica di trasformare in cinema d’autore le storie tipiche da b-movies, di donare stile ed eleganza a scene e gags altrimenti dozzinali e banali, di suscitare un sorriso intelligente in luogo di una risata facile, di divertirsi insieme allo spettatore sotto il comune segno dell’umorismo e dell’amore per il grande schermo.
Arizona Junior, (Raising Arizona, 1987), lunedì 26 marzo al Supercineclub del Rouge et Noir, è il loro secondo lungometraggio e quello che li consacrò definitivamente nel ristretto gotha dei registi americani di prima classe ad Hollywood. Reduci da un esordio fulminante tre anni prima, con un Blood Simple accolto entusiasticamente dalla critica, Joel ed Ethan Coen ribadirono il loro talento con una storia semplice e stralunata alla quale diedero un tocco raffinato e indimenticabile, creando un carosello di situazioni paradossali senza scivolare nel grottesco, una sarabanda di personaggi estremi ma nello stesso tempo credibili e godibili.
Herbert “Hi” McDunnough (un incontenibile Nicolas Cage) entra ed esce dalla galera, “perché costretto dal suo bagaglio genetico” e dall’incapacità di stare nei ranghi, dopo una serie di rapine incruente nei minimarket. Negli uffici di polizia si incrocia con Ed, un’agente dal cuore tenero (un’impeccabile Holly Hunter), e lì comincia la loro storia d’amore. I due vanno a vivere in una casa mobile nel deserto a provano a condurre una vita normale.
Ma la loro unione felice è minacciata dalla scoperta che lei non potrà restare incinta. Nasce così un piano folle e ardito: rapire uno dei cinque gemelli del volgare boss dei mobili componibili della regione. Il ratto del piccolo, la sua convivenza con la coppia di rapitori, l’ingresso in scena di due evasi ex compagni di carcere di Hi, le dimissioni di lei dalla polizia e la perdita di lavoro di lui, creeranno, con un ritmo vertiginoso, una serie di situazioni degne di un thriller con andamento comico.
Denso di citazioni da Scorsese a Landis e alle grandi firme della commedia americana, Arizona Junior è la perfetta riuscita di una fusione di generi diversi in un prodotto unico di grande riuscita estetica e di grande impatto sullo spettatore. Da quel momento i due fratelli Coen, autori insieme anche di deliziosi racconti, non persero un colpo nella loro carriera, regalando perle come Barton Fink, Il grande Lebowski, Non è un paese per vecchi. Solo per citare tra i più famosi. Arizona Junior sarà proiettato alle 21 in lingua originale con sottotitoli in italiano al Supercineclub del Rouge et Noir. Alle 20.30 la presentazione di Mario Tralongo.