La storia del cinema francese in una pellicola: "I 400 colpi" di Truffaut al Rouge et Noir
L’autobiografia come progetto estetico: forte di questa visione del cinema, François Truffaut nel 1959 realizza il suo primo lungometraggio: I 400 colpi (Les Quatre Cents Coups), che sarà proiettato lunedì 15 gennaio al Supercineclub del Rouge et Noir.
Reduce da una appassionata militanza nei cineclub, dalla sua esperienza di critico cinematografico e dalla regia di due cortometraggi, Truffaut lascia il suo segno in quell’anno che vide decollare definitivamente il mito della Nouvelle Vague.
I 400 colpi è, naturalmente, anche l’esordio del personaggio Antoine Doinel (da quel momento in poi sempre interpretato da Jean-Pierre Léaud seguito nel suo reale percorso di vita dall’adolescenza alla maturità), l’alter-ego di Truffaut o, forse meglio, l’Avatar col quale il grande regista francese ha navigato lungo la sua prolifica carriera.
Perché anche se, come detto, il manifesto della Nouvelle Vague e di Truffaut è quello di seguire i sentimenti, di raccontare la realtà comune, di donare espressione ai propri vissuti, l’autobiografismo non va certo confuso con la diaristica spicciola. È, appunto, un “progetto estetico”, in grado quindi di plasmare gli elementi soggettivi in racconto cinematografico oggettivo. In questa mutazione la farfalla che esce dal bozzolo intimistico acquista le ali della poesia, dell’umorismo, della nostalgia. Nostalgia che si rivolge alla propria storia personale ma anche alla lezione del grande cinema americano, amato, come sappiamo, da tutti i protagonisti della Nouvelle Vague.
Ne I 400 colpi Truffaut ci racconta la difficile infanzia di Antoine Doinel (lo ritroveremo poi giovanotto, dopo un’apparizione in un film a episodi, in Baci rubati), il suo malessere nell’angusta abitazione piccolo-borghese nella quale vive con una madre anaffettiva e seduttiva e un padre acquisito distratto e represso, la sua emarginazione scolastica tra svogliatezza e insegnanti persecutori, i suoi tentativi di ribellione ingenua e autolesionistica, il suo desiderio di essere notato e benvoluto. Affiancato dall’unico compagno di scuola amico, Antoine marina la scuola, cerca conforto nelle sale cinematografiche, è costretto alle menzogne e ai furtarelli. Sino a quando si ritroverà tra le mura di un istituto di correzione.
I quadri della sua esistenza sono ritratti con una lirica semplicità che diventa forte strumento narrativo e, esaltati dal sapiente uso di inquadrature e dalla scelta stilistica del bianco e nero, si colorano di slanci poetici e intensità emotive. Qui nasce la grande storia di Truffaut, un regista ancora capace di commuoverci, indurci al sorriso, farci sentire con eleganza l’intramontabile magia del cinema. I 400 colpi sarà proiettato al Supercineclub del Rouge et Noir lunedì 15 gennaio alle ore 21 in lingua originale e sottotitoli in italiano. Alle 20.30 la presentazione di Gian Mauro Costa e Sandro Volpe Biglietto: 4 euro (3 euro per gli under 30).