"Sicilia, l'isola che c'è": la presentazione del libro di Gaetano Basile alla biblioteca centrale
Raccontare una Sicilia insolita è l'intenzione di Gaetano Basile che ritorna con "Sicilia l'isola che c'è" nella sua nuova veste grafica, a distanza di venti anni dalla prima pubblicazione.
Il libro, incentrato su una Sicilia meno nota, potrebbe essere una specie di promemoria per chi vi è nato ma non vede l'ora di andarsene, per chi l'ama o la detesta. Ma forse vi si potranno trovare altre buone ragioni. Per esempio conoscerla meglio o parlarne male con qualche argomento in più. Eppure racconta solo una fetta della Sicilia che c'è.
La Sicilia insolita è trascritta in queste pagine che somigliano a un grappolo di zibibbo: hanno il sapore dolce e persistente della Sicilia che fu e di quella che ancora resiste tenacemente alla globalizzazione. Sono racconti che emozionano, come quegli acini dolcissimi. E se poi a distanza di tempo venisse voglia di rileggerli, vi si troverebbe un gusto come di uva passa, quel certo sapore maturo, ancora più dolce, perchè si potranno apprezzare le sfumature forse sfuggite alla prima lettura spesso frettolosa.
Come lo zibibbo che matura nell'isola di Pantelleria, questi racconti non potevano che nascere dallo spirito di un siciliano vero, viaggiatore attento e curioso che prescinde da stereotipi e luoghi comuni. Un viaggiatore capace di trasferire le proprie emozioni dagli ultimi paradisi come Linosa e Marettimo, fino ai miti incarnati nella religiosità di oggi. Non trascurando i piaceri di una cucina ricca di mille incanti. La prosa colloquiale, indulgente e feroce nello stesso tempo, comunque affabulante, permette un viaggio straordinario in questa Sicilia. A due passi da casa.