Troiane al muro, al Capo il pubblico è protagonista della performance di Lina Prosa
Con “Troiane al Muro” il progetto Platea Civica, ideato e curato da Lina Prosa, arriva al terzo movimento del suo percorso all’interno del quartiere Capo di Palermo con la partecipazione di Aurora Falcone, Alba Sofia Vella, Rosaria Pandolfo, Maria Grazia Saccaro, Angela Ajola, Augusta Modica, Giovanna Santangelo, Anna Maria, Salerno, Alessandra De Caro. L’esperienza vedrà il pubblico in veste di partecipante e non di spettatore. Appuntamento sabato 2 aprile.
“Troiane al Muro” vuole ricordare, attraverso il grande testo di Euripide, la tragedia di tutte le guerre in cui a cadere per prime sono le donne. In scena viene evocata la storia della famiglia di Ecuba sul punto di essere deportata nel Paese del vincitore greco. La parola di Euripide contro l’attuale guerra di Putin al popolo Ucraino, per una presa di posizione possibile attraverso il linguaggio teatrale, nel contesto di una atroce impotenza individuale ad intervenire sui fatti reali. La figura drammaturgica di Ecuba quindi, immensa nostra antenata, dell’anima e della parola, da cui noi contemporanei discendiamo, parenti come siamo in gioco in tutte le guerre e nelle catastrofi volute dagli uomini.
Platea Civica, promosso dall’Associazione Arlenika onlus e dal Centro Amazzone, nasce dall’idea di guardare il quartiere del Capo con uno sguardo diverso da quello comune che solitamente si ha sul mercato e sulla sua fruizione dal colore esotico, e in più con un approccio sostenuto dal pregiudizio verso un quartiere di “periferia” umana e sociale.
Platea civica propone di guardare il quartiere come si guarda un teatro greco antico, per esempio quello di Segesta. Il progetto elabora drammaturgicamente, nel suo lungo percorso di riflessione e di creazione teatrale, un nuovo approccio al rudere contemporaneo, ripensando, nel momento di crisi che anche il teatro come forma d’arte sociale attraversa, ad una nuova poetica della scena nella filosofia dello sguardo e del corpo.
Il Progetto articolato in “movimenti” nel senso politico di “spostamento del corpo e delle sue coordinate” ha già messo insieme interessanti risultati che verranno presentati nel mese di ottobre all’Università di Strasburgo. Nel primo movimento la performance è stata dedicata alla figura della Pizia, ovvero una donna del quartiere disponibile a mettersi nei panni della mitica indovina che ha trovato in Rita Scarpaci la sua femminile incarnazione.
Nel secondo movimento pubblico e attori, in corteo con una propria sedia in mano, dal Centro Amazzone fino alla piazza della Chiesa Maria della Mercede, hanno dato vita alla assemblea teatrale secondo le antiche abitudini delle riunioni femminili tra abitanti del vicinato, recuperando il termine greco “Ghitonia”. In caso di pioggia la performance si svolgerà nell'atrio dell'ex Convento, alle 17.30. Ingresso libero.