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Case, spiagge, palazzi storici: "Così Palermo si è trasformata in capitale del pianoforte"

Titoli di coda su Piano City: una tre giorni con oltre 65 concerti e 90 ore di musica assai apprezzata dai palermitani che hanno riempito la Cala già dalle prime luci dell'alba, la spiaggia di Mondello e il Teatro Massimo per una notte intera

Scorrono i titoli di coda su Piano City Palermo, un viaggio iniziato venerdì 5 ottobre con il concerto inaugurale di Davide Cabassi alla Chiesa di Santa Maria dello Spasimo e che è terminato questa sera alle 21.30 in piazza Fonderia con la musica elettronica di Niklas Pashburg. Una tre giorni con oltre 65 concerti e 90 ore di musica, segnata dall'abbraccio dei palermitani che hanno accolto la musica di Piano City riempiendo la Cala già dalle prime luci dell'alba, la spiaggia di Mondello e il Teatro Massimo per una notte intera, e poi le piazze, i cortili, i palazzi storici, dal centro fino a Danisinni, Ballarò e Brancaccio.

“Palermo è Capitale Italiana della Cultura 2018, e in questo lungo fine settimana è stata anche la capitale della musica – dichiarano il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l'Assessore alla Cultura Andrea Cusumano – Tutta la città, da Brancaccio al centro, dal mare ai palazzi storici. Una musica che come sempre ha unito palermitani e turisti e ha permesso di scoprire e vivere con nuove armonie spazi pubblici e luoghi privati di grande bellezza e suggestione. Ancora una prova dell'importanza della collaborazione e della sinergia fra pubblico e privato, fra istituzioni diverse, tutti accomunati dall'amore per l'arte e per Palermo”.  

In tantissimi hanno partecipato ai concerti che si sono tenuti nei luoghi più rappresentativi di Palermo e delle sue trasformazioni, come Palazzo Forcella de Seta, i Cantieri Culturali alla Zisa, il Castello di Maredolce, la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, Palazzo de Gregorio, il Teatro dell'Opera dei Pupi, Magazzino Brancaccio, la Passeggiata delle Cattive.

Un ricchissimo programma che è stato reso possibile grazie all'accoglienza entusiasta delle associazioni, dei comitati di cittadini, delle realtà che operano sul territorio, che hanno da subito condiviso lo spirito di Piano City, che grazie a queste preziose collaborazioni ha portato la musica tra gli street artists a Danisinni, a Brancaccio di fronte alla Casa Museo di Padre Puglisi, a Ballarò sotto l'immagine di San Benedetto il Moro simbolo di accoglienza.

“A Palermo il festival ha trovato un’accoglienza davvero appassionata, dal concerto inaugurale, così richiesto che lo abbiamo ripetuto per intero, all’alba alla Cala, alla lunga notte con risveglio sulla spiaggia di Mondello, come a Brancaccio, Ballarò e Danisinni – racconta Ricciarda Belgiojoso, direttrice artistica di Piano City Palermo – Un grazie sentito a tutte le istituzioni e le associazioni che hanno collaborato con tanto entusiasmo, a coloro che hanno ospitato i concerti a casa propria con tanta generosità, e al pubblico, che ha seguito con tanto interesse e affetto questa ondata di musica”.

Piano City Palermo accompagna la città alla riscoperta del suo rapporto con il Mediterraneo, con i tanti concerti affacciati sul mare. Nel suggestivo scenario di Mondello, Marino Formenti ha dato vita a uno straordinario concerto di 14 ore dal tramonto di sabato 6 ottobre alle 8.00 di domenica mattina. Un'esperienza unica vissuta ora per ora insieme al pubblico di Piano City Palermo che ha ascoltato la sua musica per tutta la notte sulla spiaggia fino al sorgere del sole.

Al Teatro Massimo un intero fine settimana di musica iniziato alle 23.00 del 5 ottobre con Nicolas Horvath che ha eseguito tutta la produzione pianistica di Erik Satie in una non stop di sette ore. Sabato e domenica hanno animato il Teatro i giovanissimi talenti della Massimo Kids Orchestra e  i pianisti del Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani. "E' una grande soddisfazione vedere il successo ottenuto da questa seconda edizione di Piano City Palermo che ha sancito la riscoperta di nuovi spazi, restituiti alla città grazie alla musica – spiega il Sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone – Quest'anno si conferma inoltre la sintonia di Piano City con alcune scelte strategiche della Fondazione Teatro Massimo: penso ad esempio al concerto a Danisinni, che ha continuato il lavoro che avevamo già iniziato con L'elisir di Danisinni a settembre, e che quindi costituisce un ulteriore passo dei progetti che legano questo dimenticato quartiere della nostra città al Teatro Massimo. Lo straordinario successo di pubblico, che ha seguito giorno e notte tutte le manifestazioni, ci spinge a consolidare sempre di più questo progetto per i prossimi anni".

Pianisti di fama internazionale hanno suonato insieme a talenti emergenti provenienti da tutta la Sicilia, che hanno avuto modo di esibirsi nei luoghi più prestigiosi della città. Piano City da sempre sceglie di dare spazio ai più giovani e ha incontrato la stessa vocazione in Hermès, che in occasione di questa edizione con la sua “Fondation d’Entrepise Hermès” ha siglato un accordo con il Conservatorio di Palermo per sostenere nel futuro i suoi giovani talenti e accompagnarli nel loro percorso di formazione musicale.

A testimoniare il calore della città anche i tanti palermitani che hanno deciso di aprire le loro case per gli House Concert, un'occasione inedita per assistere a concerti intimi e suggestivi in spazi privati, dai palazzi storici più importanti come Palazzo Mazzarino, alla Camera delle Meraviglie, ad appartamenti di quartieri come Politeama e Albergheria.

Il Festival è organizzato da Piano City Milano, dalla Fondazione Teatro Massimo e dal Comune di Palermo, in collaborazione con il Conservatorio di Palermo e realizzato grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo che sostiene Piano City Palermo e Piano City Milano fin dalle prime edizioni, GNV main partner di Palermo Capitale Italiana della Cultura della Fondazione Teatro Massimo, e Fastweb.

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