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Sabato, 20 Aprile 2024
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Inaugurata a Palazzo Branciforte la mostra di antiche maioliche

Esposte 172 preziose ceramiche di Sicilia. Orlando: “È la conferma dello straordinario risveglio di Palermo, che non a caso è capitale della cultura”

Inaugurata stamattina a Palazzo Branciforte, a Palermo, “Maiolica, i corredi dello speziale XVII – XVIII secolo”. Presente il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e il presidente della Commissione cultura del Comune, Francesco Bertolino. “Questa mostra è la conferma dello straordinario risveglio di Palermo che è già capitale della Cultura grazie al contributo di tutti e specialmente della Fondazione Sicilia che ha trasformato Villa Zito e Palazzo Branciforte”, ha detto il snidaco Orlando.  

Decine di visitatori in fila stamane per ammirare le inedite collezioni di vasi da farmacia in terracotta creati quattro secoli fa nei laboratori di ceramisti dei più importanti centri della Sicilia: Caltagirone, Burgio, Sciacca, Palermo, Collesano, Trapani.

Antiche ceramiche che dalle scansie delle antiche botteghe degli speziali sono esposte, raggruppate per fabbriche e secondo un ordine cronologico, sui ripiani in legno di quello che in passato fu il Monte dei pegni Santa Rosalia. Per la fragilità del luogo e degli oggetti in mostra, i visitatori sono stati suddivisi in piccoli gruppi durante le visite guidate.

Un’esposizione che raccoglie oltre 170 ceramiche provenienti da collezioni private dell’Isola sino al 18 febbraio 2018, anno in cui Palermo sarà capitale italiana della Cultura.

Tre sale dell’ala destra del Monte dei pegni del cinquecentesco Palazzo in via Bara dell’Olivella, oggi spazio museale della Fondazione Sicilia. Albarelli, bricchi, bottiglie, cilindri e bocce di rara bellezza che componevano il corredo degli speziali, numerosi nell’Isola e conosciuti in tutto il Mediterraneo per i rapporti culturali e commerciali con il mondo orientale da dove giungevano le spezie. Contenitori per erbe, polveri, acque e oli medicinali diversi nelle forme, nei colori e nei disegni. Maioliche preziose, miracolosamente sopravvissute nonostante la fragilità della terracotta a guerre, terremoti, alluvioni, traslochi e arrivate integre sino a noi dopo alcuni secoli.

Storia e fascino si incontrano nella mostra ideata da Emanuela Tortorici, presidente dell’associazione BALAT - Beni artistici per un lavoro attivo sul territorio. La direzione artistica è stata affidata a Carola Arrivas Bajardi che ha curato anche l’allestimento in un luogo riaperto alla città alla metà del 2012 dopo importanti interventi di restauro affidati all’architetto di fama mondiale Gae Aulenti.

Una mostra e al contempo una riflessione sul contesto della bottega dell’aromateria in cui le maioliche vennero utilizzate non soltanto come contenitori di farmaci, ma come simbolo di prestigio di cui godeva l’arte antica e misteriosa dello speziale. “Un ambiente unico insieme ai luoghi di culto a possedere, nella povertà iconografica del passato, delle immagini e in più, rispetto alle chiese, anche immagini profane” – come racconta Rosario Daidone che insieme a Michele Tortorici fa parte del comitato scientifico della mostra.

“L’esposizione dedicata alla maiolica da farmacia di produzione siciliana si inserisce in un percorso di approfondimento e di valorizzazione non solo delle collezioni artistiche della Fondazione Sicilia - dichiara il Presidente Raffaele Bonsignore -, ma rientra nel più vasto progetto di promozione della bellezza e della conoscenza dell’immenso patrimonio artistico siciliano”.

Il catalogo corredato di testi di Rosario Daidone e fotografie di Rori Palazzo vuol essere un contributo alla diffusione e alla conoscenza della tradizione della maiolica siciliana che ritorna in mostra a Palermo dopo dodici anni.  

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