Open lab, a Palazzo Reale arrivano i "Pionieri della cultura" con Nicola Laneri
L’archeologo siciliano Nicola Laneri, che ha recentemente scoperto il muro del II millennio a.C. di Hammurabi, avamposto di Babilonia, è il protagonista del primo OpenLab “Pionieri della Cultura”, nuovo ciclo di laboratori della Fondazione Federico II con studiosi e artisti impegnati nella salvaguardia della cultura dal rischio estinzione. Si terrà il 31 gennaio 2023 alle 10.45 a Palazzo Reale.
A presentarlo il presidente della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno e il direttore generale Patrizia Monterosso. In collegamento da Baghdad: Maurizio Greganti, Ambasciatore italiano in Iraq, Laith Majid Hussein, Direttore dello Sbah (Iraqi State Board of Antiquities and Heritage).
Parteciperanno anche l’Assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Elvira Amata, il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, il direttore del Disum dell’Università di Catania, Marina Paino, oltre a Nicola Laneri con i suoi collaboratori. Nicola Laneri, docente dell’Università di Catania, guida un team di ricercatori dell’Ateneo. È a capo di una delle 18 missioni archeologiche italiane in Iraq.
Il team di Laneri ha scoperto a dicembre il muro di Hammurabi, avamposto di Babilonia, ritrovamento del secondo millennio a.C. nel sito archeologico di Tell Muhammad, a Baghdad. Così la cultura può diventare strumento di una rinascita dai disastri della guerra. Si avverte la necessità di approfondire la scoperta e il lavoro propedeutico, nonché di trasformare una bella notizia in un vero racconto.
Gli OpenLab “Pionieri della Cultura”
La Fondazione Federico II avvia col professor Laneri un ciclo di laboratori, intitolati “Pionieri della Cultura” (Salva la Cultura dal Rischio Estinzione), dedicati a chi mantiene viva la cultura e la rigenera. La cultura è, infatti, il vero motore della civiltà. Alcuni, tuttavia, ritengono che non resta quasi più nulla del mondo della cultura intesa come mezzo per la trasformazione della propria vita e della società. Parlano, pertanto, di morte della cultura. In una società in cui il ruolo della cultura rischia di finire ai margini, c’è ancora chi nella cultura crede e di cultura vive. Studiosi, artisti, letterati che possono considerati paradossalmente dei “pionieri”. Esistono modi diversi di fare cultura: salvaguardare dall’oblio le civiltà passate e custodire le civiltà antiche nel presente è un impegno per tutelare il nostro patrimonio. Così come fare arte per creare nuove visioni del mondo è un’altra modalità di “impegno culturale”.