“Ritratti in jazz”, rassegna di pittura e fotografia all'Hotel Ambasciatori
Domenica 15 marzo alle ore 17 all'Hotel Ambasciatori, in via roma 111, per la stagione "Il Sapore dell'Arte", la rassegna di arte e musica torna per un'ultima mostra con "Ritratti in Jazz", che fino al 15 aprile vedrà protagonisti i quadri di Manlio Noto.
Cornice sarà quella del Seven Restaurant sulle terrazze dell'Hotel. Il pittore esporrà alcuni ritratti che rappresentano musicisti all'opera, tra cui il chitarrista jazz Django Reinhardt. I lavori di Noto sono metafora della sua esperienza di vita: sin dall'infanzia l'artista si è diviso tra la passione per la musica e quello per la pittura, che lo hanno sempre coinvolto fortemente.
Dopo il diploma al Primo Liceo Artistico di Palermo, rivolge totalmente le sue attenzioni alla musica imparando da autodidatta a suonare la chitarra. Mantiene però vivo l'interesse per la pittura, che torna nella sua vita dopo lunghi anni per giungere al definitivo connubio che caratterizzerà le sue opere. Tanto i ritratti in bianco e nero, che mettono su tela grandi musicisti come John Lennon, Paul McCartney, John Coltrane, Frank Sinatra, James Brown e Charlie Parker, quanto i suoi lavori a colori, che comprendono "Natura Morta Moderna", vincitrice del Premio Celeste 2009, sono caratterizzati da una forte intensità, l'intensità di chi si è perso tra le note. Con questa mostra "Ritratti in Jazz" si conclude proponendosi, ancora una volta, come un'esperienza a tutto tondo, in grado di coinvolgere i sensi. L'ingresso è libero.
Manlio Noto, nato a Palermo nel '69, divide il suo percorso artistico tra musica e pittura. Appena Diplomato al Primo Liceo Artistico di Palermo riversa totalmente le sue attenzioni alla musica. L'amore per il blues lo spinge ad imparare da autodidatta a suonare la chitarra che diventerà poi compagna di viaggio per lunghi anni. Durante una permanenza a Milano per studiare grafica rinasce l'interesse per l'arte visiva.
Due lunghi anni in cui l'astinenza musicale genera la voglia di "raccontare" attraverso la pittura tutte le sensazioni, le energie e l'empatia che possono dare un palco e dei musicisti. Da quel momento le due arti si fondono e l'esigenza di raffigurare in maniera realistica il mondo del blues e del jazz diventa imperativo. Varie esposizioni in Italia e all'estero (Austria e Inghilterra) si susseguono fino ad oggi non trascurando altre espressioni artistiche come la Fotografia e L'arte Digitale di cui è stato uno dei primi esponenti in Italia.