"Metamorphosys femme", mostra pittorica di Cristina Patti
Da domenica 30 novembre a domenica 7 dicembre, al Wagner wine bar sarà esposta la personale pittorica di Cristina Patti "Metamorphosys femme".
Dal 30 novembre si apre una stagione florida di eventi artistici e musicali al Wagner wine bar con la direzione artistica affidata dal proprietario alla storica e critica d'arte internazionale Francesca Mezzatesta. In una raffinata cornice storica artistica nel cuore liberty di Palermo si apre con un artista palermitana che è nel cuore del critico per la sua capacità espressiva e talento che con la mostra dal titolo "Metamorphosys femme" esprime sulle tele un essenza che va oltre le ragioni estetiche e che nella sua plasticità si riveste di un corpo, solo per pretesto, per articolare in molteplici sfaccettature dell'essere, l'essenza interiore dell'esistere nell'esistenza. Il vernissage sarà alle ore 18. La mostra è aperta no stop dalle ore 9 alle ore 23, dal 30 novembre al 7 dicembre 2014
Crista (Cristina Patti) nasce a Palermo nel 1982, si diploma al liceo artistico nel 2000 e successivamente ottiene il massimo dei voti conseguendo la laurea all'Accademia di Belle Arti di Palermo nel 2004, con una tesi il cui tema diverrà il leit motiv di tutta la sua ricerca non solo artistica ma concettuale, che ancora oggi traspare dalla sua arte: "Psiche e sentimento". In tutta la sua opera la donna è il logos per eccellenza, espressione di un essenza che va oltre le ragioni estetiche e che nella sua plasticità si riveste di un corpo, solo per pretesto, per articolare in molteplici sfaccettature dell'essere, l'essenza interiore dell'esistere nell'esistenza. In spazi circondati da atmosfere eteree, senza mai una dimensione statica, la mano sicura e magister dell'artista palermitana, riesce a evolvere nelle figure la sintesi narrativa affrontando i temi dell'anima all'interno di ogni spazio pittorico e lasciandoli fluire senza forza gravitazionale sospesi tra il carnale e lo spirituale.
"Enigmatici corpi in metamorfosi ovidiche, che danzano e lasciano risuonare echi dei loro sussurri d'amore, sofferenza, sentimenti e stridenti note trasgressive e sconcertanti dei vizi capitali. In un intimistica stesura del colore, Cristina Patti traduce con poetica il suo talento e in una interpretazione di un eros raffinato seduce i sensi e cede al fruitore significati allegorici ispirazione di tanti maestri come Leonardo in pittura che nella rappresentazione di Leda giacente o Danae dormiente, trasformano in cigno o in polvere d'oro, Zeus lasciando ergere con grazia ed eleganza la veste voluttuosa dell'amplesso. Iconografie che nel contemporaneo stile, l'artista si ispira con pathos nella spirale dei sentimenti e della psiche per sostituirsi all'umano in "divenire". Figure in balia del vigore vibrante e cinetico mosse da un flusso inebriante e infinito, che coglie il fruitore più attento a distogliere lo sguardo all'esteriorità per inoltrarsi nell'incrocio della bellezza e della sofferenza dove ogni stato d'animo è trasposto in una linea in un colore fluorescente estemporaneo e sensoriale-animistico. Opere che addentrano tra terra ed Olimpo, la cui catarsi attraversa memorie e frantuma l'ineffabile moltiplicarsi di corpi in prolungamento in una tensione lirica viva di archetipi dell'antichità ma di richiamo guerriero alla suscettibile perdita di quella sfera del 'profondo' nel contemporaneo" [Francesca Mezzatesta, storico e critico dell'arte e dello spettacolo]. Ingresso libero