"Talìa n'terra e cunta li stiddi", la mostra al chiostro della basilica della Magione
Da martedì 11 a domenica 17 luglio, dalle 10 alle 19, “Talía n’terra e cunta li stiddi”, la mostra fotografica di Salvo Cardillo al chiostro della Magione.
Mostra “mercato” di foto, elaborate digitalmente, per finanziare il progetto di restauro della Basilica La Magione, una delle più antiche Chiese di Palermo. Il progetto è attualmente allo studio da parte della Soprintendenza ai Monumenti ma i costi preventivati non saranno inferiori ai 100.000 euro.
Martedì 11 luglio, alle ore 18, presentazione dell’iniziativa da parte di don Salvatore Grimaldi, parroco della Basilica, e dell’autore Salvo Cardillo. Seguirà aperitivo. Si tratta di istantanee rielaborate digitalmente, che rappresentano persone, monumenti, chiese, elementi architettonici, cibi, elaborate per “sottrazione di realtà” al fine di coglierne i valori sottesi.
“Talía n’terra e cunta li stiddi”. L’elaborazione digitale è il moderno caleidoscopio con cui rappresentare la realtà. La scelta digitale dell’autore è stata quella di pervenire ad un’immagine semplificata ma mai banale per mostrare di volta in volta la bellezza o la tipicità di atteggiamenti (topiche).
Il titolo di questo lavoro siciliano è tratto da una frase scritta sul carro impiegato a Palermo durante i festeggiamenti di Santa Rosalia: “Talìa n’terra e cunta li stiddi” (letteralmente: guarda per terra e conta le stelle) e dunque osserva (vivi) la realtà che ti circonda cercando di coglierne i valori più autentici.
Già sulle lamine d’oro del IV secolo a.C. di Hipponion, Petelia e Farsalo la formula orfica così iniziava: “Siamo figli della terra e del cielo stellato” e poi proseguiva (Farsalo): “…son arso di sete, datemi da bere l’acqua della fonte”. Gli artisti sono gli acquivendoli della nostra anima. La freschezza di queste foto allieverà forse un po’ anche la vostra sete.
L’autore Salvo Cardillo, ha realizzato in passato diverse mostre con lo pseudonimo di Ollj D’arc, con i suoi stucchi (“acromi”) e le sue ricerche sul movimento in fotografia, professionista, siciliano e svizzero, coltiva molteplici interessi.
Le foto (istantanee rielaborate: dalla pasta con le sarde alle vetrine dei negozi, alle chiese e monumenti, alle marine, al Porto si Sant'Erasmo ed ai suoi protagonisti, il venditore di ricci e i fruttivendoli, ai cani, gattini che sostano dinanzi ai Santi o dal veterinario etc.) non saranno vendute ma date in omaggio a chi vorrà dare un contributo per il restauro della Chiesa.
Basta un contributo di soli 5 euro per avere una foto e con almeno 10 euro se ne potranno avere ben 3. Tutte hanno tiratura limitata e sono firmate.