Salìbah dall'arabo "incrocio", la mostra di Fabio Baldo a Palazzo Oneto di Sperlinga
Salìbah dall’arabo “incrocio” “crocevia”, nasce come una traccia di cannella, bucce di cipolla, curcuma, arance, vino, origano, timo, ibisco e petali di fiori su cotone naturale.
Queste essenze, oggetto per secoli di scambio e commercio nel Mediterraneo portano con se una memoria di spazio e di tempo. Recuperate dagli scarti del mercato della Vucciria, del Capo e di Ballarò, tingono di una nuova vita i corpi dell’installazione. I drappi rincarnano le tracce di un percorso a ritroso (e futuro?) attraverso le alchimie di evoluzioni che formano le migrazioni dei popoli. L’opera installativa è stata pensata dall’artista Fabio Baldo nato e cresciuto sulle rive del Lago di Garda, e laureato in architettura al Politecnico di Milano e alla TU Delft in Olanda. Ha lavorato presso lo Studio Mumbai in India dove ha abbandonato matita e carta per unirsi ad un gruppo di artigiani ed ebanisti di generazioni provenienti dal Rajasthan. Attualmente Baldo vive e lavora a Lisbona. Salìbah allestita nel sottotetto del palazzo, aprirà giorno 14 luglio 2018 ore 19:00 alla presenza di Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona e Cesira Palmeri di Villalba e rimarrà aperta al pubblico fino al 4 novembre 2018 con ingresso gratuito. Il coordinamento è dell’Associazione Culturale Arti Visive, la mostra è a cura di Marilena Morabito.