"Amare... per esistere", omaggio a Villafrati in una mostra ai Cantieri Culturali alla Zisa
Da venerdì 8 febbraio a sabato 23 febbraio, presso il padiglione Tre Navate dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, si terrà la mostra personale, patrocinata dal Comune di Palermo, “Amare… per esistere” dell’artista e noto fotografo internazionale Ciro Zizzo che, dopo anni di significative esperienze professionali negli Stati Uniti, Nord Europa e in Italia a Milano, ritorna nella sua terra natìa e presenta opere inedite intrise di amore e forte radicamento per la Sicilia.
Durante il vernissage e il finissage, evento cruciale è rappresentato da una performance, la messa in opera della figura del Pupo. Ritratto, trasformato in pittura che rimarca l’unicità di ogni essere umano. Grazie alla seconda performance (23 febbraio dalle ore 18:00), Ciro Zizzo completerà la realizzazione di un dittico che incarna uno dei messaggi-chiave della sua opera e di “Amare… per esistere”: “Ogni Pupo ha una Pupa, e ogni Pupa ha una Pupo, in ognuno di noi c’è una parte maschile e femminile, come d’altronde sostenuto in qualsiasi ricerca scientifica; il Pupo e la Pupa diventano identità complementari presenti in modo diverso in ciascuno di noi”. La mostra, dapprima allestita nella suggestiva cornice di Palazzo Filangeri a Villafrati (Pa), oggi è presentata a Palermo, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, rilevante esempio di archeologia industriale e polo internazionale di produzione e fruizione artistica indipendente.
Ciro Zizzo, rende omaggio al suo paese d’origine, Villafrati, con una mostra che esprime emozioni - trasmesse allo spettatore attraverso la pittura e la fotografia – di cui il protagonista è il ritratto. Nell’espressione pittorica il ritratto trascende la realtà e si compone di segni, linee e colori, derivanti dall’universo poetico dell’artista. Le fotografie, nella loro essenza descrittiva della realtà, si focalizzano invece sugli aspetti psicologici ed emotivi dei soggetti ritratti, di cui lasciano trapelare la dimensione interiore, nello scorrere della vita. La parte pittorica è incentrata sulla figura del Pupo, che l’artista considera sinonimo di bellezza universale, memore dei significati che tale termine può assumere nella sua terra.
“Tutti siamo unici e tutti siamo belli: esci, ti fai bella, un rossetto rosso, le guance tinte e la matita negli occhi… mi chi sii impupata, dove vai?. Un bambino nasce e tutti attorno a congratularsi ‘chi beddu pupo chi sii’. Il bambolotto è ‘u pupu’.” E’ da qui parte la sua ricerca.
Quando Ciro “impupa” le persone, parte da un reale ritratto fotografico su cui - messi a fuoco i tratti somatici essenziali - sovrappone più strati di colore, di tratti, di linee, fino a giungere alla “purezza formale”. Una purezza formale che accomuna tutti i suoi Pupi e li fa apparire simili, ma profondamente diversi, nelle sfumature che caratterizzano l’unicità della persona, prima fotografata e poi “ritrattata”. “Quando dipingo un volto a forma di pupo eseguo un ritratto che spazia dall’onirico e surrealistico, fino a toccare l’iperrealismo”, sostiene Ciro Zizzo, “Il pupo non ha età e i suoi occhi sono l’espressione della sua anima senza tempo.”
Il processo creativo e tecnico dei Pupi codifica il linguaggio artistico di Ciro Zizzo: un primo piano fotografico dall’alto verso il basso viene ribaltato in una ripresa frontale pittorica di forma ovale, scompaiono le orecchie, il naso si allunga e non si vede, la bocca si rimpicciolisce. Il Pupo come un’icona, interpretata in chiave contemporanea. Un rimando all’immaginario collettivo dell’era digitale, un emoji, una “faccina” che rafforza la nostra comunicazione e la rende peculiare.
Il racconto della sua terra continua. Mediante l’occhio meccanico della camera, Ciro Zizzo, dopo aver fotografato negli anni top model e celebrity, porta l’attenzione su gesti e volti di personaggi della vita quotidiana, fieri della propria identità, nel dialogo con un mondo privo di barriere e confini. Sceglie di ritrarne i volti, in un bianco e nero che non toglie sapore, ma scandaglia ogni ruga, ogni sorriso, ogni espressione, guidandoci in un percorso dell’anima, sino a farci raggiungere l’essenza della vita: Amare per esistere. Quella di Ciro è una fotografia che coglie, esalta, denuncia, scuote, fa riflettere. E’ lontana dagli stereotipi che imbrigliano il ritratto di gente di Sicilia. Ciro ritrae soggetti comuni con un approccio sì realistico ma, al tempo stesso, trascendentale. Non vi è alcun bisogno di contestualizzare i ritratti, l’immagine racchiude in sé la potenza, l’amore e la passione, che sono parte intrinseca e inscindibile dell’essere siciliano.
Ciro Zizzo, artista nomade per eccellenza è fotografo, pittore e grafico. Laureato in Scenografia e Costume all’Accademia di Belle Arti a Palermo, ha vissuto tra New York, Los Angeles, Miami ed il Nord Europa. Nel suo viaggio umano e professionale ha realizzato: editoriali, campagne pubblicitarie e ritratti di celebrità internazionali per Vanity Fair, Chopard, BMW Nord America Lifestyle, L’Oréal, Absolute Yachts e altre riviste mondiali. La sua ricerca artistica è progredita in parallelo alla sua professione, di seguito citiamo alcune partecipazioni a esposizioni collettive e personali: Act for AIDS in collaborazione con Sotheby’s (1996); Moda & Gioielli; Uniti nella lotta all’AIDS organizzata da Bulgari Fashion Service Group, Triennale di Milano (1997); Masterminds of Mode, Kobe Fashion Museum, Tokyo (1999-2000); GLAAD OUTAuction NYC, Bud Light, New York (2003); Fashion Fair, Papercity, Art Basel, Miami (2005); Forward & Back &…Forward, Blanco, Milano 2014; Becoming…Our Surroundings, Casa atelier, Milano 2017.