"Minimo Teatro Festival", appuntamento nazionale con i corti teatrali al Patafisico
Sperimentazione, commistione, scambio e memoria sono le parole chiave dell’ottava edizione del Minimo Teatro Festival. Il festival nazionale di corti teatrali che si terrà sabato 12 e domenica 13 maggio al Piccolo Teatro Patafisico (Complesso Pisani - ex Manicomio, ingresso ASP, via Gaetano La Loggia, 5 a Palermo).
Quest’anno è realizzato in collaborazione con M’Arte, diARiA, Teatro Libero, Blitz, Arteria Mediterranea e Cascina dell’Inverso. In palio per la compagnia vincitrice c’è un premio in denaro da mille euro con l’intento di sostenere la produzione dello spettacolo sviluppare lo spettacolo o cofinanziarne la circuitazione. L’entusiasmo, l’impegno, la voglia di continuare a fare della cultura e del teatro il proprio ambito di azione porta la direzione artistica del Piccolo Teatro Patafisico a interrogarsi su come far giungere a Palermo il teatro off nazionale e come contribuire a sostenere il lavoro delle compagnie indipendenti.
Da sempre il patafisico fa i conti con spazi piccoli e precari e da qui n asce l’idea di un “Teatro Minimo” che ha come protagonista l’attore - il suo corpo e la sua voce - che non necessita di scenografie imponenti, artifizi scenici o compagnie numerose e che non esclude possibili e affascinanti intersezioni con altri elementi quali la musica e le nuove tecnologie. In un momento storico di forte crisi economica del mondo dello spettacolo tutto e del teatro in particolare il grande Teatro si fa piccolo, si fa valigia, si fa Minimo, si fa necessario.
Il festival quest’anno si articolerà in due serate di concorso con la messa in scena di sette corti teatrali selezionati che arrivano da tutta Italia e due sessioni di workshop. Nato nel 2010, il MTF rappresenta sempre di più un’importante vetrina per gli artisti che hanno l’occasione di mostrare il proprio lavoro a una giuria di esperti e professionisti del teatro (scelti ogni anno tra personalità di spicco, critici teatrali, direttori artistici, registi e coreografi, produttori…) e a un pubblico attento e curioso, con l’opportunità di far conoscere e condividere il proprio lavoro, vederlo crescere e, nel caso del corto vincitore, trasformarlo in spettacolo completo per l’edizione successiva.
Un’occasione ghiotta per una città spesso isolata, per svantaggio geografico, dalla circuitazione delle compagnie emergenti e indipendenti. Il PTP spazio dell’eccezione, spazio della periferia, spazio aperto. Il MTF negli ultimi ha avuto grandi riconoscimenti da parte della città tutta, sia in termini di pubblico che di partecipazione degli artisti. Per gli artisti siciliani è importante avere un’occasione di crescita e visibilità sul proprio territorio, come è importante confrontarsi con gli artisti del resto d’Italia. Per due settimane Palermo diventa ombelico del mondo del teatro off, capace di concentrare compagnie, artisti, critici in un territorio di confine, di periferia, di eccezione. Ospite della serata del 13 maggio il gruppo di Arte Migrante che darà un esempio delle sue pratiche espressive e relazionali.
La giuria ufficiale di quest’anno sarà composta da Guido Valdini (critico teatrale), Luca Ricci (direttore del Kilowatt Festival), Micheline Vandepoel (artista e trainer) oltre che, come ogni anno da Luca Mazzone (regista e ore artistico del Teatro Libero di Palermo) e Giuseppe Cutino (attore e regista, vice direttore della scuola del Teatro Biondo, direttore artistico della rassegna
“Quinte(S)senza” e della compagnia M’Arte).
Novità di quest’anno è la Giuria Diverse Visioni in collaborazione con il progetto “Diverse Visioni” di Blitz. Al percorso Diverse Visioni che sperimenta ed esplora il teatro come formula di accoglienza per e con i migranti e che attiva un processo inclusivo attraverso la visione e la condivisione di spettacoli, si aggiunge la possibilità di interlocuzione non solo ideale nella connessione di idee, sogni, lingue, culture e momenti di creazione ma reale nel momento della discussione con le compagnie. La giuria Diverse Visioni infatti oltre ad attribuire un premio, incontrerà, così come la Giuria Ufficiale, le compagnie e potrà dare i propri feedback e avviare una interlocuzione.
Entrambi gli interlocutori possono così interagire e ascoltare un punto di vista differente. Anche gli artisti godranno la particolare possibilità di questo confronto invertendo la tendenza a pensare allo straniero come al fruitore passivo di ciò che gli viene proposto. Il MTF propone ogni anno, negli eventi collaterali, un focus su tematiche specifiche attraverso workshop e incontri di approfondimento con autori e attori. Il Piccolo Teatro Patafisico ha costruito attorno al Minimo Teatro Festival una fitta rete di contatti e collaborazioni tra soggetti attivi a Palermo.
Sono partner fissi in ogni edizione: la compagnia M’Arte, l’associazione diARiA e il Teatro Libero - Incontroazione di Palermo; ai quali si sommano partner e sponsor che di anno in anno sostengono il Festival. Da un paio di anni il MTF si è aperto anche alla danza nella convinzione che i classici confini tra le arti si siano fatti più liberi. Non a caso nelle ultime due edizioni a primeggiare sono stati due spettacoli fortemente ibridizzati: Una vita a matita (MTF2016) che al teatro coniuga le arti circensi e Un po’ di più (MTF2017) un brillante connubio tra danza e recitato.
Questa edizione prevede anche due workshop che fanno parte della “La trilogia del ridere” condotti da Micheline Vandepoel e sono realizzati in collaborazione con Lucia Fusina, Vera Mor e Mario Barnaba. Micheline Vandepoel, membro della giuria di esperti, è nata in Belgio nel 1954, è regista, accompagnatrice di progetti artistici, guida, maestra del “gioco”, di Maschera Neutra, di Teatro del Gesto, della Poesia degli spazi, propone “Le clown et ses derivès” dal 1996. Diplomata in Metodo Feldenkrais nel 1994, è da sempre affascinata dall’Umanità, i suoi comportamenti, gli ostacoli della vita, le nostre spesso inattese capacità d’adattamento alle nuove situazioni. Regista, accompagnatrice di progetti artistici, guida, maestra del “gioco”, di Maschera Neutra, di Teatro del Gesto, della Poesia degli spazi, propone “Le clown et ses derivès” dal 1996. Diplomata in Metodo Feldenkrais nel 1994. Formazione in teatro, maschere, scenografia, clown con Serge Martin, Jacques Lecoq e Krikor Belekian-architetto, P. Gaulier, M. Pagneaux, Pierre Byland, D. Sartori.