"Minchia", al Teatro Ditirammu la storia di un emigrato contemporaneo
Da venerdì 11 a domenica 13 novembre andrà in scena al Teatro Ditirammu lo spettacolo teatrale "Minchia". Antonio ha tanti nomi, nomignoli, soprannomi, uno per ogni nazione in cui ha vissuto. Ed è proprio da questi nomi che inizia il racconto, dall’istante in cui prende consapevolezza della propria condizione di perenne straniero: "Minchia!". Provando a tenere insieme i pezzi della propria vita, la storia si muove tra i ricordi e le sensazioni provate. Così un pacco di fiammiferi e l’odore del sugo appena pronto, aprono una riflessione sulla contemporaneità, la sua globalizzazione e su una generazione dalle radici sempre più spezzettate.
"Minchia" è un percorso che porta all’esplorazione del sentimento di frammentazione provato da chi, oggi più che mai, si ritrova a vivere tra diverse città, regioni, nazioni. Parla di tutte quelle persone che, a causa dell’emigrazione contemporanea, mettono radici un po’ ovunque fino a sentirsi figli del mondo. Un sentimento di inadeguatezza che rende perennemente fuori posto e incompleti.
Spettacolo scritto e diretto da: Salvatore Cannova; interpretazione e collaborazione artistica: Antonio D'Angelo; elementi scenici e costumi: Salvatore Cannova; musiche: René Aubry; luci: Gabriele Circo; assistente alla regia: Alessandro Accardi; produzione: Tedacà, Ditirammu. In collaborazione con Compagnia Fenice Teatri con il sostegno del ministero della Cultura, Matucana 100 - Centro Cultural (Cile), Myes Catania e con il patrocinio del Goethe-Institut Palermo.
Altre info
Lo spettacolo andrà in scena venerdì 11 e sabato 12 alle ore 21.30, mentre domenica alle 18.30. Il costo del biglietto, acquistabile al botteghino, è di 12 euro.