Lettura di un brano del credo ebraico alla scuola dell'infanzia Galileo Galilei
Mercoledì 14 dicembre, alle ore 15,30, nei locali della scuola comunale dell’infanzia “Galileo Galilei” si terrà una lettura ai bambini e ai loro familiari di un significativo brano del loro credo religioso il rappresentante della Comunità Ebraica.
A leggere il brano Salvo Joshua Parrucca, padre Domenico della chiesa di “Santa Maria della Pace” e l’imam Ahmad Abd al Majid Macaluso. Le letture si concluderanno con una preghiera inter-religiosa scritta dal professore Francesco Paolo Di Benedetto. La manifestazione fa parte di un ampio progetto educativo e didattico promosso nella scuola da anni, riconducibile al progetto ministeriale “Libriamoci”. Con esso noi insegnanti eleggiamo la lettura a strumento educativo e didattico privilegiato, attraverso il quale non solo perseguiamo le finalità educative ministeriali della stessa scuola, ma , potenziamo la valenza educativa dei percorsi didattici con una condivisione intensa ed articolata con le famiglie degli utenti e con tutta la comunità, direttamente o indirettamente coinvolta nella vita della nostra scuola dell’infanzia.
Con i genitori è stata “costruita”, libro dopo libro, una biblioteca di qualità, di cui i bambini fruiscono con una vivace attività di “presta-libro”; le letture in sezione sono frequentemente arricchite e potenziate con altre da parte di lettori esterni, esperti e non, che sempre vengono rielaborate con attività ludiche o pittoriche manipolative. Giorno 14 dicembre, dopo le letture e la preghiera, i bambini saranno intrattenuti in attività pittoriche per realizzare un grande albero della pace e un banner in cui ognuno disegnerà e dipingerà ciò che del Creato più ama e apprezza. Il clima festoso e gioioso sarà sottolineato con la condivisione di una merenda a fine attività.
La finalità educativa della manifestazione
Dalle conversazioni fatte con i bambini in classe e in virtù della loro ben nota percezione animistica della realtà, è evidente che già alla loro età sia presente l’idea di un Dio Creatore. In questi primissimi anni di vita i bambini , impegnati nella faticosa costruzione della loro personalità e dei modelli di riferimento, costruiscono anche la loro immagine di Dio. Nella nostra scuola non ci sono bambini stranieri, né bambini portatori di altre culture religiose. L’esistenza di altre religioni viene loro svelata attraverso la comunicazione massmediale di fatti di cronaca. Ciò genera un’immagine distorta della diversità in generale, di quella religiosa in particolare, e si tende a dare spiegazioni di fatti violenti e cruenti partendo proprio dalla diversità del credo religioso. Nella scuola dell’infanzia, dove il sapere e l’apprendimento si costruiscono con l’esperienza diretta, una lezione/spiegazione sull’ esistenza di diversi modi di credere in Dio sarebbe sterile ed inutile.
Un’esperienza, invece, condivisa con le figure affettive di riferimento, nella quale si possano conoscere ed ascoltare parole diverse che raccontano feste e modi diversi di credere ed amare Dio, darebbero ai bambini la certezza che è il sentimento d’amore per Dio che ci unisce e sarebbero capaci di incontrare la diversità senza pregiudizi. I genitori, dal loro lato, ascoltando e conoscendo aspetti di religioni a loro sconosciute, potrebbero rinnovare il loro sentimento d’amore per Dio andando oltre le esteriorità del loro credo, che non vuol dire rinnegarle o non crederci più, ma rivederle nella loro autenticità. Potrebbero cioè, se “costretti” dagli incalzanti “perché” dei loro figli a parlare di Dio, cercando quindi parole semplici ma non per questo banali, riflettere sull’efficacia e sulla coerenza dell’educazione religiosa che essi per primi propongono ai loro bambini.
Vi sono genitori, infatti, figli del nostro tempo, che propongono un progetto educativo “sbilanciato” a favore di competenze e saperi a discapito della promozione di sviluppo di abilità e capacità umane, relazionali. In questi vuoti, riconducibili ai primi anni di vita di ogni persona, proliferano le degenerazioni comportamentali ben note a tutti: femminicidio, bullismo, razzismo ecc. Per bilanciare l’attenzione educativa della nostra scuola alla totalità della personalità infantile, anche l’educazione religiosa ha il suo ruolo determinante, ma non con il racconto della nascita di Gesù, perché la scuola italiana è laica ( e raccontare e vivere il significato di questa Nascita è compito dei cristiani e della Chiesa), ma valorizzando quel sentimento d’amore che i bambini sentono per Dio e insegnando loro che quest’Amore è il senso della nostra vita qualsiasi sia il nome dato a Dio. Nel giardino della scuola il comitato dei genitori “Il giardino in…Comune” ha allestito un mercatino finalizzato alla raccolta di soldi per acquistare due lavatrici alla missione femminile di Biagio Conte. Ogni anno, infatti, la nostra scuola, attraverso il suo comitato di genitori, si attiva per aiutare la missione sopra citata. Nel mercatino saranno venduti oggetti realizzati artigianalmente da genitori volontari e dal personale scolastico.