“Frutos y Flores”, la mostra di Pedro Cano allo Steri
Giovedì 6 ottobre, alle 18.00, presso la Sala delle Armi dello Steri sarà inaugurata, alla presenza del Rettore dell'Università degli Studi, Fabrizio Micari, e dell’autore, la mostra personale di Pedro Cano “Frutos y Flores”.
In esposizione sedici acquarelli di grande formato, appartenenti alla collezione privata dell’artista spagnolo. La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 23 ottobre, tutti i giorni con orario dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Sfumature d’acqua, intrise dei colori della terra e dei suoi frutti, riportano alla memoria i ritmi ciclici della natura subordinati all’ordine preciso del Cosmo, nell’evolversi di equilibri delicatissimi come petali. Composizioni di fiori e frutta, che non rimandano affatto a “nature morte”, quanto più alla vita, agli affetti, alle radici, alle mura domestiche.
Un lieto vagabondare, nel quale, come un moderno Orfeo, Pedro Cano evoca la natura senza definirne i contorni, in un limbo di toni terrosi e terreni. L ’artista sviscera dalla dimensione ctonia un rito totemico di rinascita: i bulbi e le corolle sono declinati nei toni luminescenti dell’alabastro o assumono l’apparente consistenza di morbida seta; la succulenta consistenza della polpa dei fichi e dei melograni si espande per mezzo del colore sulla superficie della carta, come testimonianza di una luminosa memoria simbolica, sfumata in tracce impercettibilmente tangibili della terra natia.
Il flauto magico di Pedro Cano condurrà il visitatore in un luogo intimo e inconfessato, privato e recondito, nel giardino segreto della sua infanzia, nei luoghi dove egli riposa di ritorno dal suo perpetuo peregrinare: un omaggio ai profumi e ai colori di un passato mai svanito, ma presente e vivo nei ricordi e nel pennello della maturità. Pedro Cano è nato nell’agosto del 1944 a Blanca, una piccola cittadina della provincia spagnola di Murcia. Ha studiato prima all’Accademia San Fernando di Madrid e successivamente all’Accademia delle Belle Arti Spagnola di Roma, dove è stato vincitore del “Prix de Rome”.
Ha lavorato per il teatro di Roma con Maurizio Scaparro, per il quale ha curato le scenografie del Galileo Galilei di Brecht e i costumi delle Memorie di Adriano della Yourcenar. Il regista Giulio Berruti gli ha dedicato il film - documentario: “Pedro Cano. La mia voce”, vincitore della Rassegna Documentaria sull’arte del Festival di Palazzo Venezia. Ha vissuto in Spagna, America Latina e Stati Uniti, e attualmente risiede ed opera tra Blanca, Anguillara e Roma. Recentemente è stato nominato membro dell‘Accademia Pontificia dei Virtuosi del Pantheon.
Tra le sue opere, esposte in collezioni private e Musei di tutto il mondo ricordiamo una grande tela inserita nel percorso espositivo dei Musei Vaticani e l’autoritratto esposto nel corridoio Vasariano della Galleria degli Uffizi di Firenze.