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Un palermitano in laguna con le capanne di Mondello, a Venezia la prima di "Happy winter"

Giovanni Totaro presenterà la prima del suo lungometraggio alla mostra del cinema, nato dal suo saggio di diploma realizzato al termine del perocorso di studi al Centro sperimentale di cinematografia. L'anteprima a Palermo, al Rouge et Noir, l'1 ottobre

Racconta la vita della gente comune che ogni estate popola puntuale la spiaggia di Mondello. E lo racconta attraverso la lente d’ingrandimento di uno che Palermo e il suo approdo balneare li conosce bene e da vicino, con tutte le sfumature che le “capanne” sanno portarsi dietro. È con “Happy winter”, il suo lungometraggio d’esordio, che Giovanni Totaro approda alla 74esima mostra del Cinema di Venezia. Il suo film sarà presentato in selezione ufficiale e in anteprima assoluta, fuori concorso proprio in laguna, patria italiana della settima arte. 

Il film di Totaro trae spunto dal suo saggio di diploma. Il giovane regista, nel 2015, ha infatti concluso il triennio di studi come allievo del corso in Cinema documentario al Centro sperimentale di cinematografia. E il suo elaborato è stato sostenuto dalla Regione Siciliana e dalla Sicilia Film Commission nell’ambito del progetto “Sensi Contemporanei” prodotto da Indyca, Zenit Arti Audiovisive e Rai Cinema. Un pezzetto della spiaggia di Mondello fa così capolino in laguna.

L’appuntamento è il 6 settembre alle 14.30 nella sala grande del Palazzo del Cinema. Dopo la presentazione ufficiale fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia il film, distribuito in Italia da I Wonder Pictures, arriverà in anteprima a Palermo l’1 ottobre al Cinema Rouge et Noir.

Anche un altro film è stato cofinanziato dalla Regione Siciliana con la Sicilia Film Commission e approderà a Venezia. Si tratta di “Hui He: un soprano dalla Via della seta”. Andrea Prandstraller e Niccolò Bruna ricostruiscono il percorso della famosa soprano e le sue tappe nei più grandi teatri d’opera del mondo, tra cui il Teatro Massimo di Palermo, alla ricerca di quel che unisce due sensibilità e culture apparentemente così diverse e distanti, in un percorso simile a quello della Via della Seta.

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