Omnia vincit Rosa, alle terrazze del Sole due serate dedicate al Festino che non c'è
Mercoledì 14 e giovedì 15 luglio saranno due giornate dedicate a Santa Rosalia e al Festino “che non c’è”, con le quali si inaugura la nuova apertura de "Le Terrazze del Sole", nel cuore del centro storico di Palermo, in via Vittorio Emanuele 291 presso B&B Hotels (ex Hotel Sole). La prenotazione del tavolo è obbligatoria (attraverso il sito).
In particolare, mercoledì 14 luglio, dalle ore 18:00, sarà possibile gustare il “menù di Rosalia” con una selezione di piatti ispirati al Festino. Il dj set di Ettore Sorrentino, in arte G-Blaster (Memorie Cluster), accompagnerà i partecipanti alla mezzanotte, quando dalle suggestive terrazze dell’ex Hotel Sole di Palermo, oggi afferente alla catena B&B Hotels, si potrà ammirare il tripudio di fuochi d’artificio. Durante la giornata altresì svelata l'opera inedita di Igor Scalisi Palminteri dedicata alla Santuzza.
Il 15 luglio invece, dalle ore 18:00, sarà possibile gustare un aperitivo della tradizione davanti la splendida vista di Palermo. A seguire, dalle ore 21:00, si esibirà l’attore palermitano Salvo Piparo, accompagnato dalla pianista Ornella Cerniglia, dalla cantante Egle Mazzamuto e dal polistrumentista Michele Piccione, con lo spettacolo “Il miracolo del rosa e del nero”, dedicato alla Santuzza.
Il festino “che non c’è”, quest’anno, si carica di ulteriore valore poiché coincide con la fine delle restrizioni imposte dalla pandemia, in particolare il coprifuoco e l’uso della mascherina all’aperto. Una sorta di guarigione collettiva, simbolica, nella quale, oggi come al tempo della peste, protagonista è Rosalia, “la” donna di Palermo, la liberatrice che incarna la forza e la resistenza della nostra città.
Una resistenza incarnata dalle artiste e dagli artisti siciliani coinvolti, con le loro opere e con le loro pratiche, nelle due giornate dedicate alla Santuzza: la fotografa Stefania Mazzara, autrice degli scatti utilizzati per la locandina dell'evento, la quale ha ritratto una giovane donna siciliana, ornata dall'inconfondibile attributo iconografico della rosa, che dalle terrazze volge lo sguardo sulla città; Igor Scalisi Palminteri, autore dell'opera inedita, dedicata a Santa Rosalia, che sarà svelata mercoledì 14 luglio; l'attore Salvo Piparo, che insieme alla pianista Ornella Cerniglia, alla cantante Egle Mazzamuto e al polistrumentista Michele Piccione, si esibirà giovedì 15 con lo spettacolo "Il miracolo del rosa e del nero"; il noto dj palermitano Ettore Sorrentino, in arte G-Blaster, che giorno 14 accompagnerà i partecipanti alla mezzanotte, con il tripudio di fuochi d'artificio da ammirare dall'alto.
Il miracolo del Rosa e del Nero di Salvo Piparo a Le Terrazze del Sole
Nell’ambito dell’iniziativa “Omnia vincit Rosa” che si terrà presso Le Terrazze del Sole di via Vittorio Emanuele 291 a Palermo (B&B Hotels), alle ore 21:00 sarà possibile assistere allo spettacolo “Il miracolo del Rosa e del Nero”, di e con Salvo Piparo, con musiche e canti eseguiti da Ornella Cerniglia, Egle Mazzamuto, Michele Piccione, organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Kleis. Ora scrigno di tesori, ora generoso narratore di favole, Salvo Piparo è pronto a raccontare, tra poetica di strada e tradizione popolare, la storia della più amata Patrona di Sicilia: Rosalia!
Il titolo “Il miracolo del Rosa e del Nero” ha già dentro la sintesi perfetta della contraddizione umana che caratterizza la Sicilia tutta e nello specifico il palermitano, metà rosa e metà nero, metà fedele e metà profanatore. La tecnica narrativa è un personalissimo cunto di Piparo ritmato a mani nude, a rievocare i giochi pirotecnici del corteo che ogni anno battezza i palermitani, avvolti dalle note del pianoforte e dal ritmo dei tamburi, dal canto onirico e penetrante, tra due mondi che coesistono, con la rievocazione delle voci che provengono dalla strada, così come dalla cronistoria del percorso della Santuzza, dai Quattro Canti a Porta Felice, in una città appestata oggi come allora in attesa della rinascita.
La leggenda di Rosalia Sinibaldi, comincia al tempo dei Normanni, al tempo di Re Ruggero e del principe di Mazara, Baldovino, valente spadaccino. La leggenda si tesse al sentimento popolare, fin dentro la storia e le viscere maleodoranti della città-vecchia, quando secoli dopo arrivò la peste; in quell'anno del Signore molti popolani cominciarono a invocare le più lacrimose madonne della città… le altissime del cielo, ma nell'anno di grazia 1624, al terribile morbo trionfò Rosalia. Le narrazioni traggono spunti da vecchi canovacci settecenteschi e della tradizione orale dei trionfisti orbi, per esprimere attraverso il loro pathos l’incredibile patrimonio storico che risiede in ogni straordinario angolo della nostra terra. Uno spettacolo legato alla tradizione, una scuola attraverso l’arte della parola, una lezione sulla bellezza della nostra terra, bagnata dal mare, insaporita dai suoi odori e dalla sua incredibile Santa Rosalia, che tutto può e vede.