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Martedì, 19 Marzo 2024

VIDEO | Il ritorno del Gattopardo, la dimora dei principi di Lampedusa torna al suo antico splendore

Il restauro è durato 2 anni ed è costato 6 milioni. Somma spesa da Tommaso Dragotto, che nella residenza ha la sede della fondazione che porta il suo nome. Gli spazi in cui Giuseppe Tomasi ha concepito il celebre romanzo ospiteranno mostre ed eventi culturali. L'ad di Sicily by Car: "In che personaggio mi rivedo? Tancredi, il rivoluzionario"

Da oggi Palermo ha un ulteriore tesoro da annoverare nel proprio patrimonio storico-artistico, un tesoro che vanta nobili origini e una fama internazionale: Villa Lampedusa, la dimora di famiglia dei Principi Tomasi, torna in tutta la sua settecentesca magnificenza e riapre le porte al pubblico internazionale con un evento inaugurale privato, venerdì 26 maggio, alla presenza di autorità e pubbliche istituzioni.

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La villa, riqualificata privatamente grazie alla volontà e agli investimenti di Tommaso Dragotto, amministratore delegato di Sicily by Car e attuale proprietario della dimora, ha subito un minuzioso lavoro di restauro sotto la cura della soprintendenza ai Beni Culturali durato oltre due anni.

Oggi questa splendida residenza riapre con il nome di Villa del Gattopardo come location d’eccellenza dedicata a un’esclusiva e raffinata ospitalità per una clientela internazionale: 10 ampie suites, arredate con eleganti mobili d’epoca per accogliere il visitatore in un’atmosfera sospesa nel tempo dove ogni oggetto racconta la sontuosità della nobiltà siciliana e la raffinatezza del loro modo di vivere. Un restauro costato a Tommaso Dragotto bei sei milioni. 

La dimora si trova in un punto strategico di Palermo, immersa nel verde della Piana dei Colli, a pochi chilometri dalla zona balneare di Mondello e dal centro città, gode di un ampio parco lussureggiante anch’esso recuperato nel rispetto della flora locale. Un agrumeto e il giardino degli odori conferiscono tutto il fascino delle antiche residenze estive tipiche dell’aristocrazia siciliana.

L’ampia corte d’ingresso è caratterizzata da uno scalone a doppio braccio che conduce al piano nobile con i classici saloni a enfilade: la pavimentazione originale, gli affreschi del Fumagalli e gli stucchi arricchiscono fastosamente ogni sala il cui arredamento, rigorosamente autentico, è stato accuratamente scelto in base al gusto ed alle mode del tempo.

In questa casa Giuseppe Tomasi, ultimo discendente diretto dei Principi di Lampedusa, immaginò le vicende di don Fabrizio Salina, protagonista del celebre romanzo “Il Gattopardo”, evocando le memorie della sua infanzia, il profumo della zagara e la calura estiva delle estati siciliane. La proprietà gode inoltre di una spa a disposizione degli ospiti e, su prenotazione, aperta anche per la clientela esterna, con spettacolari volte a crociera.

Il parco di Villa del Gattopardo è stato pensato come un luogo di quiete e di bellezza, uno spazio aperto dove godere dei colori e dei profumi stagionali. Qui si trova la vera attrazione della Villa, unica nel suo genere in Europa: una grande fontana "animata" dal suono della musica: giochi d’acqua che si muovono sinuosamente al ritmo di sinfonie ottocentesche, rischiarati da effetti luminosi e colorati e da speciali proiezioni e fiamme di fuoco.

"Quando decisi di restaurare Villa del Gattopardo non immaginavo la mole di lavori e di impegno che avrebbe richiesto - dichiara Tommaso Dragotto - ma il risultato attuale e l’immensa soddisfazione di aver potuto ridonare alla città una delle sue ville più importanti mi hanno ripagato di ogni fatica. Sono felice di aver arricchito il patrimonio architettonico e artistico della città che da oggi ha un nuovo tesoro grazie al recupero di un luogo simbolo dell’identità e della cultura siciliana”.

Villa del Gattopardo è sede della fondazione Tommaso Dragotto, istituzione nata nel 2016 che ha come scopo iniziative di promozione artistico-culturali e di utilità sociale, divulgando l’etica d’impresa propria dei valori perseguiti dal suo fondatore. Sono quindi previste iniziative artistiche come esposizioni e mostre, nonché attività sociali per promuovere e diffondere la cultura come valore inalienabile di civiltà e sviluppo.

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