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Venerdì, 19 Aprile 2024

VIDEO | I lamenti dei prigionieri e le urla delle streghe, i segreti dello Steri al chiaro di luna

C'è mistero e dolore tra le mura del palazzo che nel weekend apre le porte al pubblico in serale tra teatralizzazioni e visite guidate. Un'occasione per scoprire la camera ipogeica, finora fuori dai circuiti. antesignana delle successive camere dello scirocco

I lamenti dei prigionieri che graffiano le pareti delle celle dimenticate, le urla delle donne, le streghe, i pianti degli usurai, eretici e bestemmiatori, rinchiusi e lasciati morire in attesa di giudizio. Per poi essere bruciati o condannati ad altra pena di morte. 

C'è mistero e dolore tra le mura dello Steri, il palazzo che fu un carcere del Santo Uffizio tra il 1605 e il 1782, e che per due weekend, lo scorso e il prossimo, venerdì 1 e sabato 2 ottobre, apre le sue porte al pubblico al chiaro di luna, dalle 20 alle 23, tra teatralizzazioni e visite guidate. 

Due i percorsi proposti da Open Steri, quello alla scoperta della famiglia dei Chiaromonte e quello che narra dell'Inquisizione. E così, tra celle e cunicoli, si scoprono i segreti della nobile famiglia che osò ribellarsi a Re Martino, e  che per questo fu distrutta, e le tracce in cui ogni pietra, ogni angolo, ogni delicata cornice, si cala nel medioevo cortese e racconta di un tempo che fu. 

Un'occasione inedita inoltre per scoprire la camera ipogeica, finora fuori dai circuiti. Una sala scoperta durante gli scavi, datata tra il XI e il XII secolo, probabilmente usata come luogo fresco dove sostare con una vasca con l’acqua, di fatto un’antesignana delle successive “camere dello scirocco”.

Sette secoli di storia, tra nobili signori e perfidi inquisitori, in cui un conte ribelle finì decapitato su ordine del suo re. E un complesso monumentale che non ha finito di mostrare sorprese, visto che ad ogni restauro o intervento, balza fuori qualcosa di nuovo. 

Il progetto vede un lavoro unitario e simultaneo di restituzione dello Steri alla città promosso da Univertà, SiMua (servizi museali di ateneo) e CoopCulture. I percorsi si concludono con una degustazione di vino nell'antico giardino trecentesco recentemente ripristinato con la realizzazione di un viale di aranci amari. 

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