"Un fiore per Giovanni", Lo Porto: la mobilitazione degli amici
Una manifestazione per chiedere la restituzione ai familiari della salma di Giovanni Lo Porto, il cooperante palermitano ucciso per errore in Afganistan nel corso di un'operazione condotta dagli Stati Uniti.
L'hanno organizzata nel capoluogo siciliano gli amici del giovane. "Un fiore per Giovanni" - questo il nome dell'iniziativa - si terrà giovedì 30 aprile alle 18 in via Cavour. E' previsto un presidio silenzioso e la deposizione di un fiore davanti alla Prefettura. "Non ci bastano le scuse - spiegano gli organizzatori - oltre a voler conoscere la verità sull'uccisione, vogliamo i resti del suo corpo, vogliamo una tomba da onorare. Vogliamo una bara su cui piangere. Giovanni Lo Porto deve avere una sepoltura e un degno funerale. Chiediamo all'amministrazione americana e al governo italiano di restituire il corpo alla famiglia. Non è ammissibile che cada il silenzio sulla morte tragica di Giovanni e, fatto ancora più grave, si privino la famiglia e i suoi amici del diritto di deporre un fiore sulla sua tomba. I cittadini palermitani sono invitati a portare un fiore, in memoria di un nostro concittadino. Un fiore per Giovanni, in attesa di avere una tomba da onorare"
All'iniziativa ha aderito anche l'amministrazione comunale. "Anche noi porteremo un fiore - commenta il sindaco Leoluca Orlando - e condividiamo le richieste dei familiari e degli amici di Lo Porto, che chiedono che sia tributato il giusto riconoscimento e una degna sepoltura al giovane cooperante palermitano". "La restituzione della salma di Giovanni Lo Porto - dice l'assessore alla Partecipazione, Giusto Catania, che ieri insieme al sindaco Orlando ha incontrato i familiari del giovane cooperante - è un atto dovuto nei confronti della famiglia, degli amici di Giovanni e dell'intera città di Palermo. Essere presenti è un dovere di tutti i palermitani che credono nella pace e nella giustizia sociale".