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Cultura

Sculture di cani fatte con i materiali delle costruzioni abusive: il Branco di Velasco Vitali fa tappa in Questura

Per la prima volta la polizia partecipa direttamente a un intervento di arte contemporanea, avviando così le attività culturali verso il trentesimo anniversario delle stragi volute dalla Fondazione Falcone. Le opere già esposte nell'aula bunker proseguono il viaggio nei luoghi simbolo della città

Oltre 53 sculture di cani esposte in Questura. Le opere di Velasco Vitali protagoniste del Branco sono realizzate con i materiali dell’edilizia abusiva e rappresentano la minaccia costante degli interessi criminali all’ambiente sociale. Allo stesso tempo, però, cambiano significato a secondo di dove queste vengono installate. Il loro viaggio nella città è iniziato lo scorso 23 maggio in Aula Bunker, sede dello storico maxi processo a Cosa nostra, per poi proseguire in altri luoghi simbolo di Palermo, istituzioni e luoghi naturali storici.

Da oggi, la Questura si unisce al progetto culturale della Fondazione Falcone Spazi Capaci/Comunità Capaci, curato da Alessandro De Lisi, che vuole realizzare, con un linguaggio innovativo, il coinvolgimento sempre più attivo della società civile sui temi della partecipazione e della tutela della legalità. Con questa scelta per la prima volta in assoluto la polizia partecipa direttamente a un intervento di arte contemporanea, avviando così le attività culturali verso il trentesimo anniversario delle stragi volute dalla Fondazione Falcone e in via di produzione in diverse città d’Italia, tale partecipazione avverrà attraverso un’operazione spettacolare che coinvolgerà mezzi e decine di agenti, sarà un omaggio alla città e un’occasione unica per realizzare un documentario speciale di questa performance per la memoria. 

“Questo specifico progetto culturale - dichiara il questore Leopoldo Laricchia – testimonia, nel prossimo trentennale delle stragi, il legame indissolubile che intercorre tra la città, la società civile, il mondo della cultura, la magistratura e la polizia. La Questura diventa luogo di eccellenza di un messaggio innovativo importante che vede gli uffici di Salita Manganelli indentificarsi non solo come contenitore simbolico dell’opera d’arte ma come parte integrante della stessa”.

“Da sempre la Fondazione Falcone è convinta che le mafie - afferma il presidente Maria Falcone - si sconfiggano innanzitutto con l’affermazione della cultura e l’arte rappresenta certamente uno strumento in grado di raggiungere con l’immediatezza del suo linguaggio i cittadini. Trovo emblematica e molto suggestiva l’idea che il Branco, che simboleggia l’attacco della criminalità allo Stato, passi dall’aula bunker che invece incarna la vittoria dello Stato su Cosa nostra, alla Questura di Palermo, altro luogo simbolo dei successi contro la criminalità e del pesante prezzo di sangue patito dalla Polizia nella lotta ai clan. Voglio ringraziare in particolare il Questore di Palermo Laricchia per aver voluto essere al nostro fianco, ancora una volta, nell’opera di sensibilizzazione alla cultura della legalità”.

“L’arte deve essere libera di agire, nessun condizionamento deve limitare il linguaggio e - commenta Alessandro de Lisi, Curatore Generale di Spazi Capaci + Comunità Capaci della Fondazione Falcone - le scelte politiche degli artisti, altrimenti è decorazione, pericolosa retorica, propaganda e quando sottolinea luoghi e memorie compie quel passo di impegno civile che deve trasformare le città, fare delle periferie nuovi centri di dignità e rianimare le parti storiche: le opere possono anche rafforzare il legame tra cittadinanza e istituzioni come in questo caso, unico finora, qui in Questura che è contemporaneamente un monumento, un luogo di lavoro, un sacrario di memorie”.

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