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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Madonie, per l'ecomuseo in arrivo 15 mila euro

La somma, stanziata dall'assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, è destinata all’individuazione, degli elementi materiali e immateriali attorno ai quali le comunità interessate si riconoscono e si ritrovano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Quindicimila euro per l’Ecomuseo Madonie. La somma, stanziata dall’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, è destinata all’individuazione, con il supporto delle comunità, degli elementi materiali e immateriali attorno ai quali le comunità dei territori interessate si riconoscono e ritrovano. L’avvenuto finanziamento del progetto è già stato comunicato dal presidente dell’Unione Madonie Pietro Macaluso e dall’amministratore di Sosvima Alessandro Ficile alle otto realtà museali che fanno parte dell’Ecomuseo Madonie, il Museo Civico “A. Collisani” (Petralia Sottana), Museo Civico, Castello dei Ventimiglia (Castelbuono), Museo Civico “Don Giuseppe Guarnieri”(Caltavuturo), Museo Civico (Castellana Sicula), Museo Civico “S. Naselli” (Gangi), Museo delle Madonie MUSeBArch (Geraci Siculo), Museo Trame di Filo ( Isnello) e Museo della Manna (Pollina).

Le quattro fasi del progetto 

La prima sarà dedicata alla riflessione con la raccolta di idee e pensieri delle comunità che saranno volontariamente collocate in appositi contenitori che saranno installati nei comuni coinvolti. La seconda fase di formazione e informazione prevede l’organizzazione di una serie di incontri con gli operatori comunali dei settori scuola, cultura e servizi sociali, al fine di verificare quanto già acquisito ed organizzare ulteriori materiali ed argomenti di diffusione. Gli incontri verteranno, oltre che sulle nuove informazioni di carattere tecnico, sulla disamina più puntuale di documenti tangibili e noti quali la “Convenzione di Faro”, la “Agenda 2030”, la “Carta ICOM del Paesaggio”. La terza fase è quella dell’animazione e delle proposte. Questa fase, al centro dell’attività eco-museale, farà da raccordo tra tutti i portatori di interessi ed è caratterizzata da narrazioni che coinvolgono le scuole, i centri anziani, le associazioni, i luoghi della cultura e della tradizione, i beni materiali ed immateriali, i tesori viventi ecc.. Infine, la quarta fase è dedicata alla rilettura delle idee, proposte e richieste che sono arrivate dalle comunità.

Sarà fatta una sintesi generale di tutte le proposte e una puntuale per ogni Comune. Quella generale mira a rafforzare, attraverso un comune oggetto parlante, lo spirito di coesione che anima l’intero progetto eco-museale, quella singolare, invece, sarà la base da esplorare per il successivo lavoro da svolgere nella costituzione/rivisitazione dalla mappa di comunità cittadina che convergerà in quella narrazione complessa e complessiva dell’Eco-Museo delle Madonie. Tutto ciò consentirà di rafforzare l’omogeneità culturale, geografica e paesaggistica, del territorio coinvolto creando delle sinergie sempre più forti tra i musei e il territorio. In quest’ottica assume un ruolo centrale l’Ecomuseo Madonie che va inteso anche come una strategia partecipata volta a favorire processi di sviluppo territoriale attraverso la reinterpretazione “sostenibile” di particolari aspetti del patrimonio in grado di cogliere il dinamismo produttivo e culturale delle comunità locali.

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