"I colori della mia notte", Magda Mangano presenta il suo libro
Venerdì 17 ottobre, alle ore 18, Asterisco ospita la giovane scrittrice siciliana Magda Mangano per la presentazione del suo libro "I colori della mia notte" (Ensemble Edizioni).
Avvincente biografia romanzata della celebre fotografa statunitense Diane Arbus, figura tanto amata quanto discussa, il romanzo conduce il lettore alla scoperta di una delle protagoniste del panorama culturale del ‘900 americano, raccontandone, con passione e sensibilità, la vita e l’opera. Magda Mangano, laureata in Scienze dell’Informazione presso l’Università di Messina, ha completato gli studi a Roma con un Master di Primo Livello in Drammaturgia e Sceneggiatura per Televisione presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Dopo uno stage presso Rai Fiction, adesso si occupa di narrativa e sceneggiatura per tv. "I colori della mia notte" è il suo primo romanzo, con il quale ha superato le selezioni del talent per giovani scrittori "Masterpiece" prodotto da Rai3 e si è classificata prima in Sicilia al premio Rai letterario "La Giara" 2013. Oltre all'autrice interverranno Anna Fici, professore associato di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi, e Fabio Massimo Lo Verde, che insegna Sociologia generale nella Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico-Sociali dell’Università di Palermo e Sociologia dei consumi e degli stili di vita nella Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale. A seguire aperitivo con la scrittrice. Per contatti chiamare al numero 091.6268334 (Asterisco) o scrivere alla casella di posta eventi@asterisco.sicilia.it.
"I colori della mia notte". Diane Arbus, nata a New York in una ricca famiglia ebrea dai consolidati valori borghesi, a diciotto anni sposa Allan Arbus, giovane fotografo di guerra con cui fonda un celebre studio. Presto, però, le loro strade si dividono: lui desidera fare l’attore, lei vorrebbe cominciare a fotografare per conto suo la gente di New York. È solo l’inizio del viaggio di Diane attraverso le vie più oscure della metropoli. La fotografia diventa per lei un’esperienza entusiasmante, dialogica, creativa, un mezzo per dare voce al suo mondo interiore che non ha ancora trovato le condizioni giuste per esprimersi davvero. Convinta che la bellezza stia nel diverso, nel contraddittorio, nella malformazione fisica e mentale, in quel difetto decisivo che rende l’umanità imperfetta ma allo stesso tempo meravigliosa, Diane fotografa principalmente nani, travestiti, barboni, nudisti, gemelli, persone affette da deficienze mentali, bambini albini: in una parola, i freaks. Etichettata come "la fotografa dei mostri", comincerà a soffrire di depressione e a convincersi ben presto di non avere più nulla da fotografare.