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Alle origini del Liberty: il villino Favaloro come architettura "narrativa"

La conferenza, a cura dell'architetto Eliana Mauro, si terrà nella Palazzina dei 4 Pizzi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Si terrà giorno 5 febbraio, alle 18, nella Palazzina dei 4 Pizzi (Discesa Tonnara 4/b) la conferenza dal titolo “Alle origini del Liberty: il villino Favaloro di Palermo come architettura “narrativa”, a cura di Eliana Mauro, architetto dirigente storico dell’architettura dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, incaricata della direzione del restauro dell’edificio La conferenza fa parte del ciclo di incontri dal titolo “Liberty, l’invenzione fin de siécle” curati dalla storica dell’arte Daniela Brignone. Fino a giugno, in varie sedi, si alterneranno esperti internazionali che discuteranno inediti aspetti del celebre movimento sorto a cavallo tra Ottocento e Novecento in tutto il mondo.

Il villino Favaloro, costruito tra il 1889 e il 1891 su progetto di Giovan Battista Filippo Basile, è da considerare, prescindendo dal più tardo ampliamento ad opera del figlio Ernesto, come il punto di incontro fra stilemi tardo-medievali e rinascimentali, di confluenza, in equilibrata sintesi stilistica, delle tendenze sperimentali di Basile: quella classica, messa a punto nel Teatro Massimo (1865-67), e quella gotica, esternata nel cimitero di Monreale (1865).

Qui, la ricerca basiliana "del vero architettonico" approda a una molteplicità di soluzioni che conservano il proprio carattere funzionale ma rivelando sempre un reciproco accordo. L'intervento di ampliamento del 1914, affidato ad Ernesto Basile dalla famiglia Di Stefano, è il risultato di una scelta coerente ma rispettosa che, nel rigore progettuale della giustapposizione delle masse e nella scansione geometrica delle ripartizioni orizzontali, dà luogo a uno dei più equilibrati rapporti tra vecchio e nuovo. Nelle formule decorative della torretta, controllate nelle dimensioni e nei caratteri stilistici, per non turbare il vecchio edificio progettato dal padre, negli interventi casti di riconfigurazione dei prospetti (creando quasi uno slittamento del retroprospetto per riproporlo oltre il corpo aggiunto), si manifesta, portato a perfezione, il linguaggio di cui la casa Favaloro è iniziatrice.

L'ampliamento, secondo formule decorative e volumetriche moderniste, mette in evidenza e costituisce prova dell'appartenenza del vecchio e del nuovo allo stesso rigore progettuale e alla stessa famiglia di forme. Interverranno Francesco Miceli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo, e la curatrice del progetto Daniela Brignone. Il ciclo di conferenze è promosso da I-design, Ordine degli Architetti della Provincia di Palermo e Casa Florio. 

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