"L'ultimo romano", Simone Vallerotonda in concerto all'Oratorio di Santa Cita
Sabato 15 febbraio alle ore 21 presso l’Oratorio di Santa Cita, avrà luogo il terzo appuntamento della Stagione Concertistica MusicaMente.
In scena il musicista Simone Vallerotonda con un concerto dal titolo: “L’ Ultimo Romano”. Il concerto è dedicato alla figura di Giovanni Zamboni, ultimo liutista romano ad aver inciso musiche per arciliuto in forma di intavolatura. Di fatto la sua opera è stata stampata nel 1718 ed è l’ultima che noi conosciamo a stampa in questa forma. Tuttavia il liuto non si presta a tramontare in quanto continuò ad essere utilizzato nei teatri e nelle chiese come strumento d’accompagnamento.
Questa musica parla di Roma, di quella Roma che è culla dello stesso musicista e partendo dalla fine del ‘500 fino ad arrivare al ‘700, autori come Lorenzino, Kapsberger, Valdambrini e Zamboni, che si firmano orgogliosamente con l’aggettivo “romano” accanto al proprio nome, si dimostrano, pur nelle loro caratteristiche individuali e specifiche, accomunati da uno stesso spirito compositivo, fatto di densità, rigore, maestosità e schiettezza espressiva.
Per capire la musica romana dobbiamo guardare alla città: le numerose chiese, la maestosità dei ruderi della civiltà antica perfettamente inseriti nel tessuto urbano e nella stratificazione dei secoli, gli enormi spazi verdi, la generosità della luce, il colore dei palazzi, la limpidezza abbagliante del cielo… questi sono i colori che dipingono il grande affresco sulla città eterna. Ricchezza, solennità e leggerezza ironica sono le basi su cui la scuola romana si forma.
Tutti questi elementi e l’unione tra barocco ed età romana, fanno sì che i vicoli del centro storico siano lo specchio esatto della gravità del contrappunto unita alla limpidezza melodica delle voci. E così, dal rinascimento fino al barocco, seppur con le specifiche caratteristiche dei differenti stili, possiamo ritrovarvi sempre solennità, gravità e leggerezza sorniona e scanzonata. L’arciliuto e la chitarra, strumenti principi del barocco, rievocano queste facce, questi volti eterni che hanno passato i secoli senza mai invecchiare perché da sempre antichi, restituendo i suoni perduti di una città che ancora oggi, forse in maniera più soffusa e nascosta, si rispecchia in essi.
Simone Vallerotonda nato a Roma nel 1983 ha iniziato gli studi musicali sulla chitarra classica, affascinato fin dalla giovane dalla musica antica, diplomandosi con il massimo dei voti. Ha suonato nei teatri e nelle sale più prestigiose in USA, Australia, Sud America, Oriente ed Europa e nei più importanti Festival come: Innsbrucker Festwochen der Alten Musik, Sferisterio Opera Festival e Lufthansa Festival of Baroque Music.
Ha registrato per importanti emittenti radio e televisive, tra le quali la RAI, la ABC e la BBC, SONY ed EMI. Oltre alla sua attività di solista, collabora come continuista con vari ensemble. Aperto anche alla sperimentazione, collabora con l’ensemble Soqquadro Italiano ed ha suonato con Vinicio Capossela. Insegna chitarra barocca al Conservatorio “G. Martini” di Bologna con cattedra a progetto. Nel 2014 fonda “I Bassifondi”, suo ensemble con cui propone il repertorio per Chitarra, Tiorba e Liuto del ‘600 e ‘700 con il basso continuo. Il loro debutto discografico “Alfabeto falso” è stato nominato negli ICMA 2018 (International Classical Music Award) tra i migliori dischi di musica strumentale barocca.