Politeama, Aldo Ceccato dirige l'Orchestra Sinfonica Siciliana con Angela Nisi
Venerdì 20 alle 21 e sabato 21 novembre alle 17,30 al Politeama Aldo Ceccato dirige l'Orchestra Sinfonica Siciliana nel concerto rappresentativo della prima (Mozart e Beethoven) e seconda (Webern) Scuola Viennese con il soprano Angela Nisi.
La Seconda Sinfonia di Beethoven verrà replicata domenica 22 novembre alle ore 11 per il ciclo domenicale dedicato alle nove sinfonie e sarà preceduta da una presentazione a cura di Aldo Ceccato e Anna Tedesco.
Im Sommerwind, composto nel 1904, può essere considerato il primo vero e importante lavoro per orchestra di Anton Webern, sebbene egli non abbia mai ritenuto questa sua opera giovanile degna di essere pubblicata o eseguita mentre era ancora in vita. Im Sommerwind fu, infatti, eseguito postumo il 25 maggio 1962 a Seattle, in occasione dell’International Webern Festival, sotto la direzione di Eugene Ormandy alla guida della Philadelphia Orchestra. Non si conoscono i motivi per cui Webern si rifiutò di pubblicare, durante la sua vita, questa sua composizione giovanile.
È molto probabile che il compositore sentisse Im Sommerwind lontano dal linguaggio musicale e dall’evoluzione stilistica e compositiva che avrebbero contraddistinto tutta la sua produzione.
Delle Tre arie da concerto per soprano e orchestra di Mozart, la prima: Misera dove son, ah! Non son io che parlo KV 369 é tratta dal terzo atto dell'opera Ezio mentre, la seconda: Chi sa, chi sa qual sia KV 582, originariamente composta come aria da concerto, divenne in seguito un'aria “sostitutiva” per l’opera Il burbero di buon cuore di Vicente Martin y Soler rappresentata per la prima volta a Vienna il 4 gennaio 1786. Bella mia fiamma, addio! Resta, oh cara! KV 528 fu, invece, composta da Mozart il 3 novembre 1787 a Praga per la cantante Duschel come segno di riconoscenza per averlo ospitato nella sua villa durante le prove e le rappresentazioni del Don Giovanni.
Composta tra il 1800 e il 1802, la Seconda sinfonia riflette due stati d’animo contrastanti con la gioia che si tramuta in dolore in concomitanza con i drammatici fatti che negli stessi anni travagliarono la vita di Beethoven. I primi abbozzi risalgono, infatti, al 1800, anno in cui Beethoven conobbe la contessa Giulietta Guicciardi, una bellissima sedicenne della quale s’innamorò perdutamente. Il compositore visse l’amore per questa fanciulla, sua allieva di pianoforte, come un breve sogno, di cui è rimasta una splendida ed immortale traccia nella Sonata al chiaro di luna, ma che s’infranse nel 1803 quando la donna sposò il Conte Gallemberg.
Nello stesso tempo cominciò a profilarsi il dramma della sordità, i cui primi sintomi si erano già manifestati nel 1795, ma che nel 1801 aveva costretto Beethoven a ridurre drasticamente i suoi concerti pubblici come pianista. Quando sul finire del 1801, dopo l’illusione di un piccolo miglioramento, la sordità di aggravò, i medici consigliarono il musicista di trascorrere un periodo di villeggiatura ad Heilingestadt. Qui Beethoven completò la Seconda sinfonia che fu eseguita a Vienna al Teatro An Der Wien il 5 aprile 1803 sotto la direzione dell’autore.
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